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Crollo di Firenze, chi sono le vittime. Indagine permessi soggiorno

Con Luigi Coclite, vittime due cittadini marocchini di 24 e 43 anni e un cittadino tunisino, 54 anni. La città piange gli operai morti. Appello del Papa. Ministro Calderone a Firenze. Vigili del Fuoco al lavoro ricerca quinto disperso

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FIRENZE – Crollo di Firenze, chi sono le vittime. Indagine permessi soggiorno.

C’è il sospetto che due vittime fossero irregolari e senza permesso di soggiorno

Crollo di Firenze, quattro i corpi recuperati nella tragedia di venerdì 16 febbraio in via Mariti a Firenze, nel cantiere in cui era in corso la costruzione di un supermercato Esselunga.

Tra loro anche un operaio di 24 anni. In un sabato 17 febbraio di lutto in Toscana, in cui Firenze piange gli operai morti. Tanta gente in piazza della Signoria in raccoglimento con sindaco Nardella e presidente Regione Toscana Giani.

Non si ferma il lavoro dei vigili del fuoco tra le macerie alla ricerca del quinto disperso.

Non si fermano le indagini, con fascicolo aperto dalla Procura di Firenze per omicidio colposo plurimo. C’è il sospetto che due vittime fossero irregolari e senza permesso di soggiorno.

I nomi delle quattro vittime recuperate. Con Luigi Coclite, residente a Collesalvetti, Livorno, nella frazione di Vicarello, hanno perso la vita un cittadino tunisino, Mohamed Toukabri, 54 anni. E due cittadini marocchini, Mohamed El Farhane, 24 anni, e Taoufik Haidar, 43 anni, residente a Bergamo.

Il ministro del lavoro Marina Calderone in arrivo a Firenze annuncia nuovi interventi per la sicurezza sul lavoro.

L’appello di papa Francesco in un telegramma indirizzato all’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori. Il Pontefice rinnova in particolare “l’appello alla sicurezza sui luoghi di lavoro auspicando un maggiore impegno di quanti hanno la responsabilità di tutelare i lavoratori”. Nel telegramma, Francesco esprime sentimenti di vicinanza e di cordoglio alle famiglie delle vittime della tragedia avvenuta in un cantiere di Firenze. Francesco esprime quindi la sua “più viva partecipazione al dolore dell’intera cittadinanza”, rinnovando “l’appello alla sicurezza sui luoghi di lavoro”. Bergoglio assicura “la sua paterna preghiera” inviando “a tutti la benedizione apostolica in segno di vicinanza spirituale”.

E oggi, sabato 17 febbraio, una seduta straordinaria della giunta comunale di Firenze per fare il punto sul drammatico incidente del cantiere di via Mariti. La riunione in Palazzo Vecchio è stata presieduta dal sindaco Dario Nardella. Sul tavolo di discussione il tema della sicurezza sul lavoro.

 

Eugenio Giani: “La Regione è molto impegnata sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Per molti aspetti la Toscana è un esempio: penso ai protocolli d’intesa con la Procura e con le Forze dell’ordine, che hanno rappresentato una svolta rispetto alla situazione che esisteva nei cantieri e negli stabilimenti del pratese prima dell’incendio di Teresa Moda, ma anche per quanto fatto per il lavoro nelle cave, per combattere la sofisticazione dei beni alimentari.

Un impegno e un metodo che intendiamo rilanciare mettendo a punto prescrizioni più severe e intensificando i controlli e anche ricreando un gruppo di lavoro come quello attivato dopo il rogo di Prato”.

Poi Giani: “Di fronte a questo tremendo, inaccettabile incidente c’è tanta rabbia nella società toscana, ma soprattutto c’è la richiesta forte di non veder più accadere nel nostro territorio tragedie come questa. Intensificheremo i nostri sforzi. La Regione ha già messo a disposizione personale in modo che i magistrati possano intervenire e svolgere la loro azione preventiva. Estenderemo il protocollo di Prato anche su Firenze, visto il gran numero di cantieri presenti in questo momento nel capoluogo toscano, perché non ci può essere modernizzazione urbanistica senza la certezza della rigorosa applicazione di ogni norma di sicurezza sul lavoro. In questo senso c’è anche bisogno, a livello nazionale, di aggiornare e rafforzare le previsioni normative. Penso alla necessità di limitare i subappalti, al rafforzamento della formazione dei lavoratori e all’urgenza di introdurre nel nostro codice penale il reato di omicidio sul lavoro”.

Nardella in piazza della Signoria dopo il minuto di silenzio in memoria delle vittime: “Vorrei ringraziare tutti voi, il Consiglio comunale, la giunta comunale, l’arcivescovo, il presidente della Regione, cittadini e cittadini per questo minuto silenzio che abbiamo chiesto a tutta la comunità di osservare in segno di vicinanza e cordoglio per le vittime della tragedia di ieri mattina. E’ una tragedia che ci ha colpito profondamente e vorrei ringraziare tutti i volontari, i vigili del fuoco, protezione civile, istituzioni coinvolte nei soccorsi. Ora più che mai ci raccogliamo intorno ai familiari degli operai che hanno perso la vita mentre lavoravano nel cantiere di via Mariti e ci impegniamo con questo minuto di raccoglimento a essere più uniti e forti che mai perché non ci siano più vittime sui luoghi di lavoro”.

 

 

© Riproduzione riservata

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