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Crollo di Firenze, migliaia in presidio davanti al cantiere

Manifestazione indetta da Cgil e Uil. Sciopero nazionale. Fiori per i cinque operai morti sul lavoro. Landini: "Non è una tragedia, ma un sistema che va cambiato". Bombardieri: "Nessuna affermazione da associazioni datoriali"

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FIRENZE – Crollo di Firenze, migliaia in presidio davanti al cantiere.

Crollo di Firenze, una folla con migliaia di persone, chi vestito con tute da cantiere, chi indossando caschetti da operaio, in tanti con i fiori, alla manifestazione indetta da Cgil e Uil mercoledì 21 febbraio nel tardo pomeriggio davanti al cantiere di via Mariti a Firenze.

Cantiere in cui il 16 febbraio hanno perso la vita cinque operai al lavoro per la costruzione di un supermercato Esselunga.

Una strage sul lavoro.

L’ultimo operaio morto è stato recuperato dai vigili del fuoco martedì 20 febbraio notte. Vigili del fuoco al lavoro senza sosta dal giorno del crollo di Firenze.

Tanti fiori. Tante le bandiere dei due sindacati con molte delegazioni di lavoratori provenienti da tutta la Toscana.

Tanta gente. Tanti cittadini hanno voluto omaggiare i cinque operai morti

E a fianco del cantiere sono stati lasciati mazzi di fiori e messaggi di cordoglio.

La Cgil ha distribuito mille garofani bianchi, quasi quanti i morti sul lavoro ogni anno in Italia, cento tute bianche e cento caschetti. A Firenze presenti i segretari Landini, Cgil, e Bombardieri, Cisl.

Uno sciopero nazionale con presidi e manifestazioni in molte città.

Maurizio Landini, segretario generale Cgil: “Per quello che ci riguarda è il momento non del cordoglio ma di fare, di agire e intervenire dove non si è fatto, cambiando quelle leggi balorde che sono state fatte. Il subappalto a cascata va cancellato. Bisogna introdurre la patente a punti. Estendere il diritto alla formazione e alla prevenzione. Aumentare le assunzioni degli ispettori e anche dei servizi di medicina del lavoro e bisogna, da questo punto di vista, cancellare anche tutti quei sistemi che hanno portato qui addirittura a lavorare gente irregolare. La maggioranza di quelli che sono morti sono migranti, in alcuni casi irregolari“.

“Quello che è successo a Firenze deve suonare come una campana per tutti. Quello che è successo qui non è una tragedia, un infortunio. E’ proprio un sistema che va cambiato e che non funziona perché si è determinata una precarietà nel lavoro che non ha precedenti. Perché si è stabilito con il sistema del subappalto a cascata di non avere limiti in quello che succede, senza alcun controllo, qui siamo fra l’altro in un cantiere privato, quindi è chiaro che c’è bisogno di agire. Questo vale per il governo ma vale anche per il sistema delle imprese. Le imprese non possono stare zitte e far finta che questo non riguarda anche loro. Perché fare impresa in questo modo è metterla in quel posto a chi vuole fare seriamente l’impresa, rispettando le leggi, le regole ed investendo sul lavoro”.

Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil: “In tre giorni non abbiamo sentito una sola affermazione da parte delle associazioni datoriali. Vorremo sapere se non solo hanno preso coscienza, ma se a loro sta bene questa situazione, se chiedono di cambiare delle cose perché molti accordi che noi abbiamo fatto con loro hanno prodotto degli effetti. In questo momento non li abbiamo proprio sentiti fiatare. Magari dicessero qualcosa, dicessero se c’è qualcosa da fare”. Lo ha detto il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, a Firenze intervenendo alla manifestazione che si tiene davanti al cantiere Esselunga di via Mariti dove venerdì 16 febbraio nel crollo dell’edificio in costruzione sono morti cinque operai e altri tre sono rimasti feriti.

 

 

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© Riproduzione riservata

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