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Addio a Luigi Berlinguer, camera ardente in Rettorato a Siena

SIENA – Addio a Luigi Berlinguer, camera ardente in Rettorato a Siena.
Camera ardente nell’Aula Magna Storica del Palazzo del Rettorato a Siena giovedì 2 novembre per rendere omaggio a Luigi Berlinguer, scomparso mercoledì 1 novembre sera.
L’ex ministro, autore della riforma della scuola, storico rettore dell’Università di Siena, è morto all’ospedale di Siena all’età di 91 anni.
Luigi Berlinguer, cugino del leader Pci Enrico Berlinguer, è stato deputato, senatore, ministro dell’Università e della ricerca ed europarlamentare Pd.
L‘Università di Siena con il rettore Roberto Di Pietra “esprime profondo cordoglio per la scomparsa del professor Luigi Berlinguer, già rettore, parlamentare, europarlamentare e Ministro della Repubblica italiana a istruzione e università. Esprimo alla famiglia del professor Luigi Berlinguer le più sentite condoglianze da parte mia e di tutta la nostra comunità universitaria. Il professor Berlinguer è stato rettore dal 1985 al 1994 in un periodo particolarmente importante nella storia dell’Università di Siena nel quale sono state impostate rilevanti iniziative che hanno cambiato, in modo significativo, il nostro Ateneo”.

Sergio Mattarella, presidente della Repubblica: “Sono rimasto dolorosamente colpito dalla scomparsa di Luigi Berlinguer. Storico del diritto, docente universitario, parlamentare, ministro della Repubblica che ha legato il suo nome a importanti iniziative e interventi riformatori nel campo della scuola e della ricerca scientifica. Ne ricordo lo stile di grande correttezza istituzionale, la dedizione alla cultura e al mondo accademico, l’alto livello intellettuale. Ai suoi familiari invio le più sincere condoglianze”.

L’addio a Luigi Berlinguer di Eugenio Giani, presidente Regione Toscana: “La Toscana piange la scomparsa di una delle personalità politiche e istituzionali più significative del nostro paese, Luigi Berlinguer. La sua lunga e preziosa carriera come consigliere regionale della Toscana, parlamentare, ministro della pubblica istruzione e rettore dell’Università di Siena ha lasciato un segno indelebile nella nostra comunità. Uniti nel ricordo, onoreremo la sua eredità in ogni angolo della nostra amata regione”.

Nicoletta Fabio, sindaco di Siena:  “Uomo di cultura, per anni dedito al mondo della scuola e della ricerca, Berlinguer è stato anche rettore dell’Università di Siena. Mi unisco al cordoglio e porgo le mie più sentite condoglianze ai familiari”.

Matteo Renzi, senatore leader Italia Viva: “Sono tanti i ricordi di Luigi Berlinguer. Tra tutti per me il più bello rimane il Lingotto 2017 e il suo intervento, bellissimo”,

Dario Nardella, sindaco di Firenze:  Con Luigi Berlinguer se ne va un politico capace e un uomo appassionato. Il suo impegno e le sue riforme per la scuola lo hanno reso uno dei ministri più lungimiranti della nostra Repubblica. Le sue idee continueranno sempre a ispirare la nostra azione politica

Il cordoglio del Partito Democratico con la segretaria Elly Schlein: “Esprimo a nome di tutta la comunità democratica profondo cordoglio per la scomparsa di Luigi Berlinguer. Ci lascia una personalità appassionata e impegnata. Lascia a noi l’eredità di avere a cuore, e difendere, il patrimonio inestimabile della nostra cultura politica”.

Emiliano Fossi, segretario Pd Toscana “Politico di spessore ed elevate competenze. Amava davvero la scuola, e questa sua passione ed amore lo portarono ad essere uno dei migliori ministri della pubblica istruzione. Durante il suo mandato ebbe il coraggio di sperimentare un’organizzazione innovativa della scuola, sostenendo un’idea di formazione non solo incentrata sulle materie tradizionali, ma allargando gli orizzonti culturali di ragazzi e bambini.Tutta la nostra comunità democratica si stringe attorno alla famiglia e a tutti i cari”.

Addio a Luigi Berlinguer. Nato a Sassari il 25 luglio 1932, è stato deputato e senatore e ha fatto parte del governo Ciampi nel 1993. Guidando il dicastero dell’Università e della ricerca scientifica. Dal 1996 al 2000 è stato ministro della Pubblica istruzione, prima con Romano Prodi e poi con Massimo D’Alema. Nel 2009 eletto nel Parlamento europeo con il Pd.

Iscritto alla Federazione Giovanile Comunista Italiana sarda, ne diventerà segretario provinciale di Sassari e regionale. Nel 1952 diventò membro della direzione nazionale. Consigliere comunale di Sennori (un piccolo centro della provincia di Sassari) dal 1956 al 1960. Sindaco dello stesso Comune dal 1960 al 1964.
Poi consigliere provinciale dal 1956, è stato deputato del PCI per la Sardegna nella quarta legislatura 1963-1968, membro della Commissione Affari costituzionali della Camera, impegnato in modo particolare sui temi della riforma della scuola e dell’università.

Nel 1993, lasciando il rettorato di Siena, Berlinguer accetta la designazione a ministro dell’Università e della ricerca scientifica proposta dal Presidente del Consiglio dei ministri Carlo Azeglio Ciampi. Nel 1994 si candida alla Camera come capolista progressista nella circoscrizione della Toscana e viene eletto. Ricandidatosi nel 1996, vince nel collegio di Firenze 1.

Nel 2001, è eletto al Senato nel Collegio di Pisa, chiamato a far parte della VII Commissione permanente Istruzione pubblica e ricerca e della Giunta per gli affari delle comunità europee. Dal 1996 al 1998 assume nel primo Governo Prodi la guida del Ministero della pubblica istruzione. E, ad interim, di quello dell’Università e della ricerca scientifica e tecnologica. Per proseguire nei successivi governi sino al 2000 come ministro della Pubblica istruzione.

Dal 2007 è presidente della Commissione di Garanzia del Partito Democratico. Nell’aprile del 2009, all’età di 77 anni, accetta la candidatura al Parlamento europeo per il PD come capolista per la circoscrizione Nord Est.

—PoliticaCINZIA GORLA

© Riproduzione riservata

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