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Imbrattato Consiglio regionale Toscana. Assessore Monni: “Colpa mia”

FIRENZE – Ultima Generazione imbratta con la vernice gialla e rossa la sede del Consiglio regionale della Toscana.
“Colpa mia. La colpa di non essere riuscita a far capire che la loro urgenza è la mia. Parliamoci”, scrive su suo profilo Fb l’assessore regionale Monia Monni.
Antonio Mazzeo, presidente Consiglio regionale Toscana:“Imbrattare un bene pubblico è un gesto inaccettabile che condanniamo con forza. Ancora più grave è farlo in una istituzione come il Consiglio regionale della Toscana che è la casa di tutte le cittadine e i cittadini toscani. A nessuno è mai stato detto no a un confronto o all’ascolto di legittime istanze. Sappiamo bene che sull’ambiente è stato fatto ancora troppo poco”.
L’azione dimostrativa degli attivisti ieri, domenica 12 febbraio, a Firenze.
Attivisti tutti identificati dai carabinieri e denunciati a piede libero alla Procura che, via social, filmano la loro azione contro la sede del Consiglio regionale della Toscana, parlando di vernice lavabile e facendo riferimento al rigassificatore di Piombino.
Eugenio Giani, presidente Regione Toscana: “Non mi farò intimidire da nessuno nel portare avanti il mio compito di commissario del rigassificatore di Piombini, che ci rende più indipendenti dal gas della Russia con 5 milioni di metri cubi l’anno”.

Condotto in caserma anche l’attivista che ha ripreso la scena.

Simone Ficicchia, 20 anni, considerato il portavoce del movimento, residente a Voghera, già indagato per precedenti atti vandalici, compreso quello contro la facciata del Teatro alla Scala di Milano, è stato denunciato per imbrattamento e riunione in luogo pubblico senza aver dato il preavviso alle autorità. Entrambi i reati sono stati contestati anche agli altri tre aderenti a Ultima Generazione: un ragazzo di 21 anni di Empoli, una ragazzi di 22 anni di Forte di Marmi (nei loro confronti è scattata anche la denuncia per inottemperanza al divieto di fare ritorno nel comune di Firenze fino al 2026) e un uomo di 42 anni aretino.

Dario Nardella, sindaco di Firenze: “Gesti che comunicano violenza e disprezzo per il patrimonio pubblico e le istituzioni e vanno condannati senza esitazione. Ringrazio Polizia, Carabinieri e Polizia municipale per essere intervenuti prontamente e aver individuato i responsabili”.

Antonio Mazzeo: “Non è con i gesti vandalici che si cambiano le cose: siamo sempre stati aperti al dialogo e al confronto e avremmo ascoltato, civilmente, anche le ragioni di chi ha messo in atto il gesto di stamani. La nostra regione si sta dando obiettivi ambiziosi anche sulla transizione ecologica, possiamo discutere e sappiamo, col contributo di tutti, di poter fare sempre meglio. Ma gettare vernice sulla casa dei toscani non aiuta il dialogo, non salverà il pianeta e non ci consentirà di ridurre le emissioni, aumentare l’energia pulita ed avere un pianeta meno inquinato”.
Monia Monni: “Porto la colpa di non avere raccontato abbastanza del lavoro faticoso per costruire il percorso toscano di transizione e probabilmente di non aver chiesto aiuto davanti alle tantissime difficoltà che presenta il cambiamento, quando va oltre alle parole.
Ho bisogno di voi, dei vostri pensieri e delle vostre idee.
Ho bisogno di dirvi che è sbagliato imbrattare una sede istituzionale e che certamente non
avreste dovuto sentire la necessità di farlo per attirare la mia attenzione, perché l’avete sempre avuta, ma non sono riuscita a farvelo capire.
Ora, però, datemi la vostra. Cercatemi. Parliamoci. Lavoriamo assieme alla costruzione di un modello di sviluppo più giusto”.

Dario Nardella, sindaco di Firenze: “Gesti che comunicano violenza e disprezzo per il patrimonio pubblico e le istituzioni e vanno condannati senza esitazione. Ringrazio Polizia, Carabinieri e Polizia municipale per essere intervenuti prontamente e aver individuato i responsabili”.

Marco Landi, Lega, consigliere regionale portavoce opposizione: “Un atto grave, a prescindere dal danno economico. Chi sceglie come obiettivo la sede di un’assemblea legislativa sa quel che fa, e non è ammissibile assecondare i responsabili invitando al dialogo come ha fatto l’assessore Monni. Al contrario di quanto fatto dal presidente Giani ed altri esponenti del centrosinistra. Se Monni sente di aver fallito ne prenda atto e rassegni le dimissioni, e non inviti al confronto i vandali, perché così coinvolgerebbe la stessa istituzione vittima dell’attacco”.

© Riproduzione riservata

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