FIRENZE – Buone notizie per la Regione Toscana dalla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, anche se non mancano le criticità.
È arrivato il giudizio di parificazione del rendiconto di bilancio dell’ente, che sostanzialmente rileva la regolarità dei conti.
Resta critico, però, il bilancio sul fronte della sanità: 72,51 milioni le perdite nel 2022, ripianate con risorse proprie nel 2023. Superiori ai 250 milioni quelle previste per il 2023 che saranno coperte, sostanzialmente, con l’aumento dell’Irpef già predisposto dal 2024. Esclusi dalla parificazione 35 milioni di euro di ammortamenti di mutui contratti dalla Regione, impropriamente iscritti nel perimetro sanitario e coperti con la riduzione delle risorse destinate ai livelli essenziali d’assistenza.
La gestione finanziaria registra entrate e spese di competenza pari, rispettivamente, a 14,65 miliardi e a 14,20 miliardi, e si chiude con un risultato di amministrazione formale che presenta un saldo positivo di quasi un miliardo. In crescita l’indebitamento che raggiunge 570 euro per abitante.
Perplessità dalla magistratura contabile sulle società partecipate. L’accantonamento per il fondo perdite delle società partecipate ammonta, nel 2023 a 19,96 milioni di euro, valore in diminuzione rispetto ai 26,96 milioni dell’anno precedente, ma comunque significativo.
Soddisfatto il governatore Giani: “Bilancio della Regione – dice -sostanzialmente promosso dal giudizio di parificazione della Corte dei Conti per la progressiva, costante e oggettiva diminuzione del disavanzo che porta la politica generale dell’amministrazione al riassorbimento anno dopo anno”.
“La più importante osservazione – prosegue – riguarda i conti della sanità. il diritto alla salute e i sevizi ad esso connessi sono tutto per i cittadini. L’equilibrio è delicato per la necessità di spendere proprio per questi servizi che sono essenziali. Raccogliamo le osservazioni della magistratura contabile in un’ottica costruttiva e di totale collaborazione. In Toscana operiamo esclusivamente per il perseguimento delle finalità pubbliche nell’interesse dei cittadini e in questo senso va il rapporto di leale collaborazione con la Corte dei Conti”.
Sulla relazione di parificazione anche il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo: “Sono ormai anni che i conti migliorano, segno di una politica oculata e di grande attenzione alla spesa, ma anche alla capacità di saper offrire servizi. C’è un punto, però, toccato dalla Corte dei Conti e che riguarda l’utilizzo che facciamo dei mutui per offrire servizi di sanità pubblica alla cittadinanza. Ebbene, lancio un appello al governo: noi abbiamo approvato una proposta di legge in Parlamento che chiede di destinare il 7,5 per cento del prodotto interno lordo al Fondo sanitario nazionale. Anche oggi la Corte dei Conti ci dice che abbiamo bisogno di maggiori finanziamenti in sanità pubblica. Chiedo quindi che questa proposta sia discussa e, mi auguro, approvata”.
“È nostro interesse mantenere i conti pubblici in buona salute – conclude il presidente – cosa che in Toscana stiamo dimostrando di saper fare, ed è altrettanto importante continuare ad offrire servizi di prossimità a tutti i nostri cittadini”.
Di diverso avviso il coordinatore toscano di Fratelli d’Italia, Fabrizio Rossi: “La valutazione della Corte dei Conti in merito alla gestione finanziaria della sanità da parte della Regione Toscana, nel giudizio di parifica sul bilancio regionale, certifica che l’uso dei denari pubblici da destinare al settore è stato a dir poco confusionario, privo di visione e a danno del corretto funzionamento del sistema sanitario stesso, incidendo negativamente sul bilancio regionale. Da anni Fratelli d’Italia sottolinea quanto un buon governo debba saper pianificare il ‘come’ si utilizzano le risorse. La sinistra toscana invece ha sempre preferito piangere il ‘quanto’, spesso descritto come tagliato da un governo avverso e crudele. Una scelta di racconto di una realtà invece diversa e che, alla luce del giudizio di parifica sul rendiconto generale 2023 di oggi, dimostra soltanto la volontà di non saper ammettere la propria incapacità gestionale delle risorse”.
“Se non si trattasse di uno degli ambiti più focali e sensibili, quello della salute di ogni cittadino – conclude Rossi – oggi certe affermazioni, così come la lettura incomprensibilmente serena da parte del presidente Eugenio Giani sul giudizio della Corte dei Conti, del quale ha scelto di minimizzare il disastro dei conti sanitari scritto nero su bianco, ci strapperebbero un sorriso amaro. La conferma, però, di queste criticità finanziarie, ci sconcerta gravemente da cittadini toscani, ancor prima che da politici”.