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Università di Siena, inaugurato 783° anno accademico

Università di Siena, inaugurato 783° anno accademico.
Cerimonia di inaugurazione del 783° anno accademico dell’Università di Siena.
La cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Siena è stata aperta, nell’Aula Magna del palazzo del Rettorato, dal corteo accademico e il saluto dei Goliardi senesi. Il rettore Di Pietra ha preso posto insieme ai direttori dei 14 dipartimenti, ad alcuni dei docenti Delegati e al Direttore Generale Emanuele Fidora.
Presenti ministro dell’Università e Ricerca Anna Maria Bernini, Silvana Sciarra, presidente emerito della Corte Costituzionale, sindaca Nicoletta Fabio.
Di Pietra ha salutato e ringraziato il ministro dell’Università e Ricerca Anna Maria Bernini, intervenuta alla cerimonia, “per la stretta vicinanza e collaborazione con il sistema delle Università italiane che ha saputo imprimere durante questo primo anno di Governo”.
E Silvana Sciarra, presidente emerito della Corte Costituzionale, già professoressa dell’Ateneo nell’allora facoltà di Scienze Economiche e Bancarie (SEB).
Le rettrici e i rettori di Atenei italiani o loro Delegati presenti, le autorità e la comunità accademica.
Università di Siena, inaugurato 783° anno accademico (Foto Università di Siena)
Ministro Bernini: “L’università è il luogo universale del confronto. Ma occorre esprimere la propria posizione in maniera pacifica tenendo naturalmente conto anche delle posizioni altrui. Il proprio punto di vista raccontato da solo senza la capacità di ascoltare quello degli altri è troppo unilaterale per essere definito democratico.  Io apprezzo molto la libera manifestazione del pensiero. E anche in questo senso l’Università è universitas, un luogo dove esiste la capacità di confrontarsi in maniera equanime, avendo la stessa possibilità di esprimere le proprie opposte opinioni. Questa è democrazia. Per me è importante confrontarmi con tutta la comunità universitaria”.
Il ministro ha ricordato l’importanza di accompagnare gli atenei nel percorso di evoluzione della formazione, sostenendo allo stesso tempo gli studenti verso un mondo del lavoro che richiederà conoscenze sempre più complesse e competenze multidisciplinari. “Questa è la vera sfida del futuro. Esistono tanti futuri, ma, mai come ora, il nostro dovere è dare il maggior numero di opportunità per permettere l’evoluzione dell’Università e degli studenti”.
Rettore Di Pietra: “La caduta del muro di Berlino, 34 anni fa, sembrava avere dato al mondo il superamento della contrapposizione tra due blocchi e due sistemi ideologici (est ed ovest) e sembrava avere spianato la strada al multilateralismo e, forse, ad un vero ruolo dell’Europa nello scenario internazionale. A più di trent’anni di distanza ci ritroviamo in una situazione di contrapposizioni sempre più emergenti (e tutte da decifrare nel corso dei prossimi anni) ed a fronte di sfide epocali quali il cambiamento climatico, la transizione energetica e la sostenibilità ambientale e sociale”.
Poi: “Nelle comunità universitarie si incrociano le attività che costituiscono e danno senso al nostro essere universitas. Ovvero luoghi in cui si svolgono molteplici, complesse e integrate attività che ruotano attorno alla generazione ed alla diffusione del sapere e, quindi, alla didattica, alla ricerca ed alla valorizzazione della conoscenza. Questo orientamento al futuro è quello che fanno le istituzioni scientifiche e culturali del nostro Paese e questo credo che sia intimamente legato al dettato della nostra Carta costituzionale. Progettare il futuro, immaginarlo, anche il semplice sognarlo, diventano potenti strumenti attraverso cui vivere il nostro presente.
“Le Università per propria missione sono ‘costruttrici di futuro’. La costruzione del nostro futuro riguarda la ridefinizione della nostra offerta formativa, attività che deve essere costante, ma che in questa fase assume un connotato strategico. L’offerta formativa deve essere rivista, in primo luogo, per garantire i caratteri che la connotano ovvero il suo essere multi-vocale e sempre più rivolta ad una prospettiva internazionale. Questi due caratteri sono ormai elementi fondanti del nostro Ateneo».
Quindi Di Pietra: “Vogliamo le studentesse e gli studenti nelle nostre aule e li vogliamo dal mondo e nel mondo. Su una popolazione studentesca complessiva di circa 18.500 persone, oltre 12.000 sono studentesse e studenti fuori sede e tra questi ve ne sono circa 1.600 che sono ‘internazionali'”.
Dopo la relazione del Rettore gli interventi del rappresentante delle studentesse e degli studenti Samuele Picchianti e della rappresentante del personale tecnico amministrativo e bibliotecario, Paola Barbi.
Il Ministro ha inoltre ricordato l’importanza di accompagnare gli atenei nel percorso di evoluzione della formazione, sostenendo allo stesso tempo gli studenti verso un mondo del lavoro che richiederà conoscenze sempre più complesse e competenze multidisciplinari. Questa, ha evidenziato il Ministro Bernini, “è la vera sfida del futuro. Esistono tanti futuri, ma, mai come ora, il nostro dovere è dare il maggior numero di opportunità” per permettere l’evoluzione dell’Università e degli studenti.
 
La prolusione inaugurale del professor Pier Simone Marrocchesi, ordinario del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente, che ha presentato la relazione dal titolo ‘Un ponte fra le due culture: scienza e discipline umanistiche nel secolo dell’intelligenza artificiale’.
Ha concluso la cerimonia il Coro di Ateneo, diretto dalla professoressa Elisabetta Miraldi, che ha intonato il Gaudeamus Igitur e altre armonie dal loro repertorio. Nell’occasione è stato pubblicato dai Goliardi senesi uno studio che ricostruisce i 130 anni di storia del labaro dell’Università di Siena.
—Cultura ed EventiREDAZIONE

© Riproduzione riservata

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