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L’Italia sceglie gli animali domestici: boom tra le coppie senza figli

Nel panorama demografico di un’Italia segnata dalla denatalità, emerge un dato significativo: cresce costantemente la quota di famiglie che scelgono la compagnia di un animale domestico. Il fenomeno è particolarmente evidente tra le coppie senza figli (con componenti sotto i 65 anni), dove la percentuale di chi possiede un animale è passata dal 38% del 2006 al 47,9% del 2024, segnando un incremento di circa 10 punti percentuali. Oggi, secondo i dati Istat, circa 10 milioni di famiglie italiane (il 37,7% del totale) accolgono almeno un animale, per un totale stimato di 25,5 milioni di esemplari che vivono nelle nostre case.

La nuova composizione delle famiglie e il ruolo degli animali

L’indagine Istat ha evidenziato come la presenza di animali sia strettamente legata alla tipologia del nucleo familiare e all’età dei suoi componenti. Mentre il picco massimo di diffusione si registra tra le coppie con figli grandi (dai 14 anni in su), dove il 51,2% ospita almeno un animale, la crescita più dinamica riguarda proprio le coppie senza figli sotto i 65 anni. Per questa specifica categoria, l’abitudine di vivere con cani o gatti ha visto un aumento dell’8,6% solo rispetto al 2015, arrivando a coinvolgere il 44,9% dei nuclei. Al contrario, le persone sole oltre i 65 anni mostrano la propensione minore (22,7%).

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I fattori socioeconomici e territoriali

Non è solo la struttura familiare a influenzare questa scelta, ma anche il livello di istruzione e il contesto abitativo. Gli animali domestici sono più presenti tra le famiglie con un titolo di studio medio-alto (45,5%) rispetto a quelle con licenza media (30,2%). Anche la disponibilità economica gioca un ruolo: tra chi dichiara di avere “ottime risorse”, la quota di possesso sale al 41,6%.

Dal punto di vista geografico, il Centro Italia guida la classifica con il 42,7% di famiglie con animali. La dimensione del comune è altrettanto determinante: nei piccoli centri (fino a 2.000 abitanti), quasi una famiglia su due (47,7%) vive con un animale, favorita probabilmente da “spazi verdi più ampi”, contro il 29,4% delle grandi aree metropolitane.

Chi si prende cura dell’animale?

La cura quotidiana degli animali coinvolge il 38,1% degli italiani sopra gli 11 anni, con il 23,8% che lo fa con assiduità settimanale. I dati rivelano una netta prevalenza femminile: il 26,6% delle donne si occupa costantemente dei propri animali, contro il 20,8% degli uomini. Questa differenza si accentua nella fascia d’età tra i 45 e i 64 anni, dove lo scarto arriva a 10 punti percentuali. Anche tra le donne occupate, la propensione alla cura (33,8%) resta molto più alta rispetto ai colleghi maschi (22,3%).

Quanto costa mantenere un animale domestico?

Mantenere un cane o un gatto è diventato un impegno finanziario gravoso, superando mediamente i 1.000 euro all’anno per animale. Assoutenti segnala che tra il 2019 e oggi i costi sono lievitati del 22,2%. I rincari più pesanti riguardano:

• Alimentazione: +23% rispetto al 2019.
Servizi veterinari: +13,4%.
Emergenze: un giorno di degenza in clinica può costare fino a 300 euro, mentre interventi complessi possono superare i 2.000 euro.

Per far fronte a queste cifre, Assoutenti propone di equiparare i farmaci veterinari a quelli per uso umano quando il principio attivo è identico, denunciando che i medicinali per animali possono costare fino a dieci o venti volte di più rispetto ai corrispettivi “umani”, specialmente nel caso di antibiotici e antidolorifici.

Popolazione

content.lab@adnkronos.com (Redazione)

© Riproduzione riservata

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