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Banche, Italia cavallo di Troia del risiko europeo

(Adnkronos) – La tempesta è perfetta, tra dazi e tassi d'interesse in discesa. La necessità evidente: competere con i giganti di Usa e Asia. La Bce ha già aperto al risiko bancario europeo, e il cavallo di Troia può partire proprio da qua: l'Italia. "Come hanno repentinamente capito i commentatori e grossi investitori anglosassoni – dice all'Adnkronos l'analista finanziario Fabio Caldato, Portfolio Manager, AcomeA Sgr – la risultante delle operazioni di fusione, che avverranno a breve in Italia, creeranno la base per future trattative in Europa".  Pur non conoscendo la definitiva evoluzione del panorama finanziario italiano, premette Caldato, "si può già affermare che emergeranno almeno due banche, un asset manager, un polo del private banking e un’assicurazione di dimensioni e solidità continentale". A ciò si aggiunge l’attivismo già palesato da Unicredit, con le posizioni azionarie costruite in Germania e Grecia. "Si disegna, in questo caso, una banca paneuropea che si muove a varie latitudini", aggiunge Caldato che chiosa: "Le Assicurazioni Generali, inoltre, stanno provando a costituire con Natixis un colosso dell’asset management, nonostante le pressioni per ostacolare tale operazione siano fortissime". Il sistema bancario italiano è attraversato da importanti manovre strategiche. Unicredit è impegnata in un percorso di rafforzamento della propria presenza europea attraverso operazioni su Banco Bpm, Alpha Bank e Commerzbank, con l’obiettivo di affermarsi tra i principali gruppi bancari del continente. Ma non mancano difficoltà, spiega all'Adnkronos Marta Degl'Innocenti, economista dell'Università Statale di Milano. "Mediobanca, oggetto dell’Ops lanciata da Mps, respinge l’offerta e rilancia con una proposta su Banca Generali, per consolidare la propria posizione nel wealth management", dice Degl'Innocenti. "Banco Bpm e Mps prestano attori attivi sul fronte nazionale. Ma ostacoli regolamentari (Bce), politici (golden power) e azionari continuano a condizionare l’avvio di un risiko bancario su scala europea". Gli occhi, osservano gli esperti, sono puntati proprio su questi aspetti, e non è sfuggito ai più attenti come la Banca centrale europea si sia pronunciata con favore all’offerta pubblica di scambio (ops) lanciata da Banca Bper sulla Popolare di Sondrio: può bastare il 35% del capitale. Un precedente rilevante – fanno osservare gli esperti – anche se non decisivo, per l’altra grande operazione del risiko: l'ops di Mps su Mediobanca. Intanto, fronte golden power, proprio oggi Unicredit "ha preso atto del tenore della risposta fornita dal Mef e, in cambio, ha ritirato la richiesta di misure provvisorie davanti al Tar, al fine di favorire un dialogo costruttivo con il ministero". (di Andrea Persili)  —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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