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Banco Bpm, Cda il 14: Crédit Agricole resta operazione regina

(Adnkronos) – Il risiko bancario si riaccende su Banco Bpm: il mirino – secondo indiscrezioni di stampa – è puntato su Banca di Asti. Ma a quanto apprende Adnkronos da fonti ben informate, l’operazione che sta effettivamente prendendo corpo e che resta al centro delle attenzioni è quella con Crédit Agricole Italia: è questa, di fatto, l’’operazione regina’ su cui si sta lavorando. Banca d’Asti rappresenta più che altro un contorno: se qualcosa dovesse accadere, accadrà, ma non cambierà il quadro complessivo. Sempre stando alle fonti, invece, l’operazione su Banco Desio “è molto meno plausibile”.  

Occhi puntati sul 14 ottobre, quando è previsto un Consiglio di amministrazione del Banco, già programmato da tempo, dal quale potrebbero emergere nuovi elementi, anche in chiave risiko. Tra i temi sul tavolo – a quanto apprende Adnkronos – potrebbe esserci la razionalizzazione della rete di filiali, con la possibile approvazione di una prima tranche di chiusure in linea con il piano industriale, che prevede fino a 100 chiusure complessive e, eventualmente, un aggiornamento sul fronte del fondo esuberi, anche se su questo punto non è stata ancora presa una decisione definitiva.  

Entrambe le misure – fanno notare le fonti – “sembrano potersi leggere come passaggi coerenti con il piano industriale già annunciato, ma che al tempo stesso potrebbero risultare funzionali e propedeutici in un’ottica di razionalizzazione alla grande operazione con Crédit Agricole Italia”. 

Del resto, stando a quando si apprende, il medesimo Cda del 14 potrebbe fare il punto sullo stato dei contatti con il governo, “interlocuzione necessaria in vista di un’operazione come quella con Crédit Agricole Italia, che non può prescindere da un confronto istituzionale”.  

Per quanto riguarda invece le altre banche citate nelle ultimissime indiscrezioni di stampa, come Banca di Asti e Banco Desio, le prospettive appaiono diverse. Su Asti – a quanto si apprende – potrebbe esserci effettivamente una logica di consolidamento di una partecipazione già esistente.  

Diverso invece il discorso per Desio: la banca è reduce da una fase di riassetto, e opera in aree dove Banco Bpm è già fortemente presente. In questo caso, dunque, l’ipotesi di un’operazione – stando alle fonti – “appare meno plausibile, più come una delle tante indiscrezioni circolate per ‘mettere carne al fuoco’ che come un progetto realmente concreto”. (di Andrea Persili) 

finanza

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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