(Adnkronos) – ”Il mio sistema ottimale, questo lo dico da tecnico, non da politico, non da viceministro dell’Economia, è un sistema a due aliquote, del 23% e 35%”. ”Non lo possiamo fare, non si farà assolutamente”. ”E’ un’utopia in questo momento, però sarebbe un segnale importante”. Lo afferma il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, parlando degli interventi sull’Irpef che dovrebbero essere introdotti con la prossima lege di bilancio. Intervenendo all’incontro ‘Fisco e welfare: proposte per una nuova stagione di crescita’ Leo spiega che ”quest’anno quello che si può fare è muoversi sulla fascia 28 mila – 50 mila euro, evitando poi delle penalizzazioni ai soggetti che superano” la soglia.
”Anche lì dovremmo vedere dove si fissa l’asticella”, avverte il viceministro. ”Voi ricordate che in passato, proprio quando si fece il primo intervento, si sterilizzò la misura a 50 mila euro, proprio sotto forma di minori deduzioni, detrazioni e via dicendo. Questo penso che non si farà quest’anno o, se lo si dovesse fare, lo si porterà a un reddito più elevato”. Al momento ”si stanno facendo i conteggi, soprattutto per evitare che il ceto medio venga ad essere penalizzato da questo intervento sulle aliquote. Quindi, diciamo, questa è la misura che vogliamo introdurre”.
”Lo sforzo che si sta facendo riguarda coloro i quali si collocano tra i 28 mila e 50 mila euro, qui possiamo abbassare l’aliquota di due punti percentuali con un beneficio massimo di 440 euro. Non è una cifra rilevantissima, però è un segnale che si sta andando in questa direzione”. Afferma il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, illustrando la misura che dovrebbe essere introdotta con la prossima legge di bilancio. ”Se già quest’anno possiamo fare un primo passo, e poi spingerci nell’anno successivo a fare un ulteriore passo avanti, penso che è la direzione che abbiamo tracciato sin dall’avvio della nostra riforma, quindi di abbassare gradualmente il mio sistema ottimale”.
”Io ho sempre detto, sin dall’inizio, che il vero problema del nostro paese è il ceto medio, quindi bisogna venire incontro al ceto medio”. ”Non so se quest’anno riusciremo ad arrivare ad abbracciare sino ai 60 mila euro e quindi portare l’aliquota dal 35 al 33% sino ai 60 mila”. Afferma il viceministro parlando degli interventi sull’Irpef che dovrebbero essere introdotti con la prossima legge di bilancio e aggiunge: ”La sforzo che si sta facendo riguarda coloro i quali si collocano tra i 28 mila e 50 mila euro, qui possiamo abbassare l’aliquota di due punti percentuali con un beneficio massimo di 440 euro”.
—
lavoro
webinfo@adnkronos.com (Web Info)