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Scontro in Consiglio a Lucca e accuse di omofobia

LUCCA – Nuovo scontro in consiglio comunale di Lucca fra maggioranza e opposizione, che potrebbe avere strascichi anche fuori dalle sedi politiche.
Tutto è nato dall’interrogazione di un consigliere comunale della lista civica Sinistra Con, Daniele Bianucci, che non si è detto soddisfatto di una risposta ritenuta evasiva dal sindaco di Lucca, Mario Pardini, sulla partecipazione di alcuni esponenti della sua amministrazione a un evento cui è intervenuto in videoconferenza Andrea Palmeri, esponente dell’estrema destra lucchese, condannato in via definitiva per il reclutamento di miliziani per le truppe filorusse nel Donbass.
Il consigliere Bianucci ha risposto che quella del sindaco è stata una risposta che avrebbe dato un sindaco “in odore di mafia” in un incontro a cui avesse partecipato un latitante mafioso. Di qui ne è nato uno scontro durissimo in consiglio comunale che ha portato all’uscita dall’aula dei consiglieri di centrosinistra prima del voto sulle pratiche di bilancio all’ordine del giorno.
Questo il commento del sindaco Pardini a margine del Consiglio: “Ricapitoliamo: per mesi si è offeso ripetutamente il sindaco – e non Mario Pardini, ma l’Istituzione – sia nell’aula del consiglio comunale, sia nei comunicati stampa o social. Quando sono arrivati anche auguri di morte al sindaco di Lucca non c’è mai stata nessuna reazione di solidarietà dai banchi della minoranza. Si è detto di tutto, anche su questioni riguardanti la mia famiglia. Oggi si è detto in aula che il primo cittadino è come un “qualsiasi sindaco in odore di mafia”. Ed a seguire la solita polemica con successiva sospensione della seduta. Passavano i minuti e – invece delle scuse che mi aspettavo – l’opposizione ha abbandonato l’aula, perché “non ci sono le condizioni per un sereno dibattito”. Ai posteri l’ardua sentenza”.
“Le affermazioni del consigliere di Sinistra Civica Ecologista Daniele Bianucci – rincara la dose l’europarlamentare della Lega, Susanna Ceccardi – sono gravissime ed esigono un’immediata condanna da parte dei vertici del suo partito. È inconcepibile che il sindaco di Lucca Mario Pardini, al quale va tutta la mia solidarietà e il mio sostegno, sia stato definito da Bianucci “in odor di mafia”, semplicemente perché non avrebbe risposto a un’interrogazione come il consigliere di sinistra avrebbe gradito. Ricordo a Bianucci che le parole hanno un peso e che la mafia, purtroppo, è una cosa tragicamente seria. Per questo le sue parole sono assolutamente da censurare. Bianucci si renda conto di aver superato ogni limite e chieda immediatamente scusa”.
Da sinistra, invece, parte una controaccusa per i post omofobi dello stesso Andrea Palmeri nei confronti del consigliere Bianucci, che hanno fatto stringere la solidarietà nei confronti del rappresentante dell’opposizione.
“Come fa il sindaco – dice Bianucci –  a difendere a spada tratta Andrea Palmeri, latitante internazionale, noto a Lucca per le sue violenze, le sue minacce e per le offese che ancora riserva a decine di nostre concittadine e di nostri concittadini? Come fa a dire in consiglio comunale che sarebbe andato anche lui assieme a Barsanti, se solo avesse potuto, all’evento che lo ha visto protagonista in uno spazio comunale? Mi addolora che Pardini non abbia speso neppure una parola per gli insulti omofobi che proprio Palmeri (garantito dall’impunità che la latitanza gli consente) mi ha rivolto pubblicamente, l’ultima volta solo pochi giorni fa quando ho chiesto conto di questo evento, a cui lui ha partecipato, sebbene latitante, alla presenza di Barsanti”.
“Mi spiace che il primo cittadino – prosegue Bianucci – non abbia mosso un dito neppure di fronte agli esponenti politici che hanno appoggiato anche la sua candidatura, e che queste offese che ho ricevuto da Palmeri le hanno direttamente sostenute e contribuito ad amplificare sui social e a mettere in evidenza.  Non sono dispiaciuto per me, naturalmente, che ho le spalle larghe, il coraggio non mi manca e non amo il vittimismo in cui si rifugia invece il sindaco per evitare di prendere posizione. Tutto ciò mi rammarica semmai per le famiglie lucchesi che affrontano episodi simili al mio e che sanno oggi di essere più sole, perché nella nostra Città il primo cittadino (che a parole dovrebbe essere il sindaco di tutte e tutti) non solo fa finta di nulla, ma col suo silenzio un po’ lascia intendere che quelle denigrazioni alla fine ce le meritiamo. Eppure tutti a Lucca conoscono Palmeri e le violenze di cui è stato protagonista, tutti sanno quante persone sono finite in ospedale a causa sua: come si fa, ancora dopo anni, a continuare a nascondere la testa sotto la sabbia?”.
Fra i tanti messaggi di solidarietà quello del segretario regionale del Pd, Emiliano Fossi: “Solidarietà a Daniele Bianucci, consigliere comunale di Lucca, per l’insulto omofobo che ha ricevuto da Andrea Palmeri, pregiudicato di estrema destra, noto per le sue violenze e minacce. Le parole che ha usato sono la rappresentazione della cultura di odio che figure come lui diffondono e che abbiamo il dovere di respingere con forza”.
“Davanti a episodi come questo – prosegue Fossi – rammarica l’ennesimo silenzio del sindaco Pardini, ma al tempo stesso desta preoccupazione la partecipazione dell’assessore Barsanti ad un evento in uno spazio comunale con Palmeri collegato nonché la possibile adesione, se solo avesse potuto, del sindaco. Si tratta di fatti inaccettabili e allarmanti da cui auspico arrivino nuovi chiarimenti: non possiamo accettare odio e discriminazioni, non ci si può accostare a soggetti dalle ideologie pericolose. Come Pd Toscana continueremo a vigilare e denunciare ogni minaccia ai valori democratici della nostra Repubblica”, ha concluso.

© Riproduzione riservata

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