(Adnkronos) – Il cinema d’autore è l’arte di saper narrare e rappresentare, oltre ogni stereotipo, riflessioni, paure e lotte più intime dell’essere umano. Al Mix Festival di Cinema Lgbtq+ e Cultura Queer anche quest’anno non mancano storie di riscatto che raccontano in maniera profonda percorsi personali difficili ma che allo stesso tempo lanciano un messaggio di speranza e rivalsa. Tra queste pellicole, si è reso protagonista il cortometraggio 'Letters to Myself' di Marina Vergueiro, la cui visione ha aperto il dibattito all’incontro Prevent(ac)tion: HIV con e senza i confini di un corpo, reso possibile grazie al contributo non condizionato di Viiv Healthcare. L’interesse cinematografico a temi di salute porta all’attenzione del grande pubblico una delle sfide sanitarie e sociali più importanti degli ultimi quarant’anni: l’Hiv. Anche in Italia – riporta una nota – la fotografia dell’emergenza è chiara: i dati dell'Istituto superiore di sanità (Iss) mostrano un aumento progressivo delle nuove diagnosi di HIV nel triennio 2021-2023. Nel 2023, sono state registrate 2.349 nuove diagnosi, con un'incidenza di 4,0 casi per 100.000 residenti. L'aumento più significativo è stato osservato nella fascia di età 40-49 anni e nella trasmissione eterosessuale. Ed inoltre, dal 2015, è in continuo aumento la quota di persone a cui viene diagnosticata tardivamente l'infezione da Hiv, talvolta già in fase di Aids. Nella penisola, il numero complessivo di persone che vivono con l'Hiv è stimato intorno a 140.000, di cui, 8.000-10.000 sono inconsapevoli del proprio stato di infezione. “Nonostante i numeri dell’Hiv restino rilevanti, oggi è diventata un’infezione cronica grazie alla terapia antiretrovirale: se regolarmente assunta è assolutamente efficace e ben tollerata e permette di avere una sopravvivenza e una qualità di vita paragonabile a quella della popolazione generale, oltre che di azzerare la trasmissione dell’infezione – dichiara Roberto Rossotti, Dirigente Medico presso Malattie Infettive dell’Asst Niguarda. – “Oggi l’innovazione terapeutica ci consente di fare un passo avanti: le terapie a rilascio prolungato, dette long acting, semplificano i trattamenti e liberano dal peso del ricordo quotidiano della malattia, riducendo anche l’ansia di dimenticare l’assunzione della pastiglia o di essere intercettati. In aggiunta, la stessa formulazione long acting può essere utilizzata anche in chiave preventiva, offrendo protezione alle persone a rischio. Noi medici dobbiamo essere più protagonisti nella divulgazione di questa opportunità di innovazione". Oggi – prosegue la nota – disponiamo di strumenti concreti per superare lo stigma legato all’Hiv. Per questo è necessario garantire un accesso equo alle strategie preventive, che possono affiancarsi alle altre forme di protezione già disponibili contro la patologia. Su questo punto, è fondamentale promuovere una corretta informazione, rivolta in particolare ai giovani e alle popolazioni più a rischio, così da favorire l’abbandono di pregiudizi radicati e consentire una prevenzione a tutto tondo. "Credere in terapie farmacologiche pensate per le persone con HIV e progettate per interrompere lo stigma sociale e l’auto-stigma è uno dei nostri obiettivi primari – dichiara Vincenzo Palermo, Presidente e Amministratore delegato di ViiV Healthcare Italia – L’Hiv è un tema che riguarda tutti, soprattutto nei contesti di maggiore fragilità sociale, come emerge anche dal cortometraggio 'Letters to Myself'. Abbiamo voluto sostenere il Mix Festival per avere l’occasione di parlare ad un pubblico molto vasto e coerentemente con la nostra mission, promuovere una corretta informazione e in tema di prevenzione e innovazione farmacologica". Il corto – si legge – è un’opera intensa e introspettiva che ripercorre il dialogo interiore che la protagonista fa a sé stessa del passato. Ambientato in una Cuba segnata dall’isolamento geografico, socioeconomico e culturale, Marina, approdata durante un viaggio dove si reca per studiare cinema, scopre la storia di Caridad: una donna che, vent’anni prima, si iniettò sangue infettato con l’HIV per porre fine alla propria vita dopo aver sofferto a causa dei pregiudizi sociali sul suo orientamento omosessuale e non aver ricevuto alcun sostegno dalla propria famiglia. Muovendosi tra memoria e ricerca, la regista Marina ricostruisce la vita di Caridad, cercandola ovunque nonostante i vincoli imposti dalla pandemia da Covid-19. ‘Letters to Myself’ è un viaggio profondamente personale e intimo, volto a comprendere i traumi emotivi legati all’infezione da HIV e alla propria storia di resilienza. "Da sempre il Mix Festival ospita temi legati alla salute, che quest’anno sono stati ben rappresentati dal cortometraggio di Marina Vergueiro: un vero mix tra dimensioni sanitarie, sociali e culturali – commentano Lara Vespari e Federico Manzionna, Direttori artistici di Mix Festival Internazionale. – Il corto non si concentra solo sulla figura di Caridad, ma pone l’accento sull’esigenza profonda di amare ed essere amati e sulla possibilità di superare gli ostacoli che si frappongono a questo diritto universale. Il tema Action! lancia un messaggio chiaro: oggi è fondamentale che le persone siano protagoniste, anche nella tutela della propria salute, superando lo stigma e rivendicando ciò che spetta a tutti, ovvero essere amati senza timore". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
ViiV riaccende l’attenzione sull’Hiv al Mix Festival di Milano
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