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martedì 29 Luglio 2025
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La banca del futuro: AI, innovazione digitale e rischi

(Adnkronos) – Un recente rapporto intitolato "Intelligent Banking: The Future Ahead", realizzato da Economist Impact con il supporto di SAS, leader globale nei dati e nell'intelligenza artificiale (AI), lancia un messaggio chiaro: le istituzioni finanziarie devono agire proattivamente per mantenere la loro rilevanza in un mercato in rapida evoluzione. 
Lo studio, basato sulle prospettive di 1.700 senior executive e dirigenti selezionati del settore bancario e fintech provenienti da sei continenti, dipinge uno scenario complesso. La tecnologia è identificata come un'arma a doppio taglio, la gestione del rischio assume una centralità inedita e lo scenario competitivo è in costante accelerazione. Secondo il rapporto, il panorama bancario sta vivendo una trasformazione profonda, guidata da diverse tendenze cruciali e sfide complesse. L'intelligenza artificiale generativa (GenAI), per esempio, ha raggiunto un'adozione quasi universale nel settore bancario, con il 99% dei dirigenti che ne segnala un certo grado di implementazione. Eppure, più della metà di questi riconosce che le iniziative iniziali hanno generato benefici finanziari limitati o nulli. Se da un lato la GenAI affina il rilevamento delle frodi, dall'altro introduce nuove e insidiose minacce, come i deepfake e le identità sintetiche, che sfuggono ai sistemi di rilevamento tradizionali, portando quasi l'80% dei leader bancari a prevedere un impatto operativo significativo da attacchi informatici e crimini finanziari nel prossimo decennio. Parallelamente, la gestione del rischio si è ridefinita, assumendo una centralità senza precedenti. L'attuale instabilità macroeconomica, caratterizzata da forti oscillazioni dei tassi di interesse e da sistemi finanziari sempre più frammentati, ha reso il risk management un elemento cruciale nelle strategie di resilienza delle istituzioni finanziarie. L'instabilità dei tassi d'interesse, in particolare, sta esercitando pressione sulla liquidità delle banche e sul valore degli asset, spingendo gli istituti a impiegare l'AI per test di stress dinamici, analisi in tempo reale e una gestione più efficace dei rischi normativi. Interessante è anche la mutata percezione di governance e regolamentazione, che non sono più viste come ostacoli, ma come veri e propri abilitatori dell'innovazione. Il 68% dei leader del settore considera le nuove normative su AI, open banking e blockchain un'opportunità per adottare tecnologie in modo responsabile. Quadri regolatori chiari, infatti, promuovono fiducia e conformità, accelerando l'integrazione di innovazioni future come il quantum computing, e le banche stanno attivamente implementando modelli di governance dell'AI per garantire trasparenza, equità e innovazione sostenibile. Infine, le banche tradizionali si trovano di fronte a una concorrenza crescente. Questo include non solo istituti esclusivamente digitali e fintech, ma anche le Big Tech e persino le valute digitali delle banche centrali (CBDC). Molte banche stanno puntando sulla finanza integrata per esplorare nuove fonti di ricavo, ma le partnership strategiche, in particolare con fintech e Big Tech, rimangono tra le vie più rapide per scalare l'innovazione e raggiungere nuovi segmenti di clientela. Tuttavia, questa strategia comporta rischi intrinseci: il 43% dei dirigenti cita la condivisione dei dati con terze parti come una delle principali preoccupazioni, sottolineando la necessità di un equilibrio tra innovazione e sicurezza. 
Anche nel contesto italiano, la trasformazione digitale del settore bancario è in pieno svolgimento. I dati della survey indicano che i decision maker bancari italiani si considerano complessivamente preparati ad affrontare le sfide tecnologiche dei prossimi dieci anni, sebbene permangano alcune preoccupazioni rilevanti. Tra queste, i rischi operativi (citati dal 62% degli intervistati) e quelli legati alla governance (53%) emergono come le principali sfide connesse all'adozione dell'AI generativa. Nonostante queste preoccupazioni, c'è fiducia nelle soluzioni tecnologiche: il 37% degli intervistati individua proprio nelle tecnologie avanzate, come l'intelligenza artificiale, lo strumento più efficace per identificare e prevenire le frodi. Inoltre, una quota significativa, il 31% degli intervistati, ritiene che adottare tecnologie all'avanguardia e promuovere una cultura di apprendimento continuo tra i dipendenti siano le strategie migliori per alimentare l'innovazione nel prossimo decennio, garantendo al settore la capacità di evolvere e rimanere competitivo. Considerando lo scenario attuale, il rapporto identifica cinque strategie fondamentali per guidare il settore bancario nell'era delle "banche intelligenti". Come ha sottolineato Stu Bradley, Senior Vice President of Risk, Fraud and Compliance Solutions di SAS, "un decennio decisivo attende il settore bancario, guidato dalla frammentazione normativa, dalla disruption tecnologica e da rischi sempre più interconnessi ed elevati. Per perseverare – ed essere leader – nell'Era dell'Intelligenza Digitale, le aziende finanziarie devono ristabilire la fiducia dei consumatori su larga scala rafforzando la governance dei dati e innovando con integrità." Secondo lo studio diventa quindi imperativo per le banche rafforzare la Governance dei Dati e dell'AI, poiché solide fondamenta digitali sono essenziali per un'innovazione sicura ed efficace; già oggi, il 34% dei decision maker bancari ritiene che i framework di governance dei dati con responsabilità definite siano la leva più efficace per la gestione e protezione delle informazioni, con le banche che monitorano le applicazioni GenAI tramite alert in tempo reale. Sempre stando a quanto emerge dal rapporto non solo è cruciale costruire la fiducia dei clienti in un ambiente sempre più digitale, dove trasparenza e protezione dei dati sono fondamentali (il 32% delle banche ha già adottato protocolli di cifratura avanzata e sistemi di accesso controllato, mentre il 28% utilizza tecnologie biometriche, e l'ascolto attivo, anche tramite analisi del sentiment con AI) ma è prioritario anche semplificare la Compliance tramite Automazione e Collaborazione, dato che la crescente complessità normativa richiede nuove soluzioni: il 37% delle banche investe in "regtech" per automatizzare compliance e reporting, il 28% sviluppa audit periodici di compliance e il 21% ha attivato team globali di monitoraggio, con il 38% che considera le tecnologie avanzate per il rilevamento delle minacce e la gestione automatizzata dei dati come leve per una compliance efficace. Inoltre, è essenziale perseguire Partnership Strategiche con Fintech e Big Tech, poiché l'innovazione passa dalla collaborazione: il 32% dei decision maker vede le partnership con fintech e Big Tech come strategie efficaci per l'innovazione, mentre il 37% investe in tecnologie emergenti per nuovi servizi, pur mantenendo un'elevata attenzione alla sicurezza e privacy dei dati. Infine, le banche devono accelerare l'innovazione aziendale attraverso Formazione e Modernizzazione, promuovendo una cultura di apprendimento continuo e investendo in tecnologie all'avanguardia; la formazione tecnologica avanzata per i leader (36%) e per il personale (30%) è considerata essenziale per prepararsi alle sfide future e mantenere la competitività. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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