(Adnkronos) – "Ai ragazzi dobbiamo parlare nella loro lingua. Gli stiamo dicendo di adoperarsi rispetto alla prevenzione del bullismo, quindi essere sensibili a quello che succede, diventare persone mature per non compiere alcuni atti che assolutamente vanno evitati e soprattutto prestare attenzione a quello che vedono intorno a loro, capire quando da parte di qualche compagno c'è un segno di disagio e accoglierlo per capire che cosa sta succedendo. Noi adulti abbiamo una percezione limitata di quanto il fenomeno sia esteso, perché viaggia veloce su canali a cui noi accediamo sempre meno. E' importante che i ragazzi siano formatori tra di loro e siano anche i primi a darci un feedback su quello che sta succedendo". Queste le parole di Cristina
Costarelli, Dirigente Scolastica dell’I.T.I.S. Galilei di Roma alla presentazione di “Campioni di Vita”, il progetto contro bullismo e disagio giovanile nelle scuole, iniziativa frutto della collaborazione tra Gestione Cittadella e l’Osservatorio Bullismo, presso l’I.T.I.S. Galilei di Roma. "Il progetto è rivolto sia a chi li subisce, sia a chi potrebbe avere il profilo di bullo perché gli mette davanti la realtà, quanto sia dannoso compiere certe azioni verso i compagni, anche rispetto alle implicazioni di tipo giuridico e giudiziario, perché poi sono azioni che si profilano come reati", aggiunge Costarelli. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Bullismo, Costarelli: “Noi adulti abbiamo una percezione limitata di quanto il fenomeno sia esteso”
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