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Aveva dato le dimissioni e aveva deciso di cambiare lavoro, ma prima di voltare pagina ha deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa inviando una mail all’intera rubrica aziendale elencando tutto ciò che, a suo dire, non funzionava. Per questa email, considerata diffamatoria, l’uomo era stato querelato. Ma ora, riporta ‘Il Corriere della sera’, il giudice ha deciso di assolverlo perché quel fatto non costituiva reato ma rientrava nel “diritto di critica”.
Ai circa cento contatti lavorativi, tra cui anche il presidente e il vicepresidente dell’azienda, l’uomo di Ferrara aveva detto che “finalmente” poteva chiudere il suo percorso lavorativo lì e che non gli sarebbe mancato.
Poi aveva elencato tutto ciò che non funzionava in azienda e che rendeva difficile il lavoro, senza però citare episodi specifici o facendo nomi di colleghi. Infine un invito: “Ricordo a chi come me è stanco che l’unico modo per trovare altro è cercare e non demordere”.
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