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Francesca Albanese a Tintoria: “Via da In Onda, avevo appuntamento qui”

(Adnkronos) – Francesca Albanese spiega la fuga da ‘In Onda’, domenica sera, per presentarsi puntuale sul palco di Tintoria. La relatrice speciale dell’Onu per i territori occupati ha lasciato all’improvviso lo studio della trasmissione di La7. Albanese si è allontanata senza apparente preavviso mentre un altro ospite, Francesco Giubilei, si diceva d’accordo con la posizione della senatrice Liliana Segre sul significato della parola genocidio in relazione al dramma di Gaza. L’uscita improvvisa di Albanese è stata aspramente criticata anche da esponenti politici. La relatrice speciale, nella serata di domenica, è stata ospite del podcast con Daniele Tinti e Stefano Rapone. La puntata, la numero 273, è online da oggi martedì 7 ottobre. E proprio rispondendo alle canoniche domande iniziali di Rapone (“Come stai? Che hai fatto oggi?”), Albanese torna sull’episodio. 

“Sto ancora in piedi, con un po’ di pesantezza di cuore ma sto… Ho dormito più di 6 ore dopo una decina di giorni in cui ho dormito 3-4 ore, è stato rifocillante. Poi ho chiamato un’amica, avevo capelli inguardabili. Ha trovato una ragazza che mi ha fatto i capelli e non ha voluto essere pagata. ‘E’ tutto per te, il mio piccolo contributo a quello che fai’, mi ha detto. Poi ho incontrato persone palestinesi che vivono in Italia, ho ricevuto un premio”, dice prima di arrivare al capitolo ‘In Onda’. 

“Poi ho commesso l’errore di andare in un’altra di queste trasmissioni televisive, le solite trappole in cui se non si fa la zuffa non si è contenti. Me ne sono andata, ho detto basta. Erano le 21, avevo detto che alle 21 sarei andata via per venire da voi. In taxi, il tassista ascoltava me e le mie collaboratrici. Mi stavo lamentando di come sia stata presa in contropiede. Il tassista mi ha detto che la gente è con me, non c’era motivo di lamentarmi.. Io non perdo la pazienza facilmente, ma sono morte 65mila persone. Non volete chiamarlo genocidio ma ‘pippo’? Va bene…”, dice. 

 

Nel corso della puntata, il tema viene affrontato ulteriormente. “Ho un grandissimo rispetto della senatrice Segre, però in un paese come l’Italia non possiamo continuare a dire che quello che sta accadendo a Gaza non è genocidio perché la senatrice Segre dice che non è un genocidio”, dice. “Quello che costituisce un genocidio non è determinato dall’esperienza personale di uno o dalle emozioni e dei sentimenti personal. Trovo indegno che in questo paese si continui a dire questa cosa e lo dico con profondo rispetto nei confornti della senatrice Segre e di tutti gli altri sopravvissuti all’Olocausto e agli altri genocidii”.  

cronaca

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

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