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Israele ha comunicato ai residenti che aprirà una seconda via di fuga per coloro che desiderano lasciare Gaza City mentre l'esercito prosegue l'avanzata nella città. "Abbiamo avviato un'intensa operazione a Gaza", ha affermato ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu confermando l'inizio dell'operazione di terra a Gaza City, dove sono entrati i carri armati delle Idf. A poche ore dall'inizio dell'offensiva, l'esercito israeliano avrebbe preso il controllo del 40% di Gaza City come comunicato dalle stesse Idf, secondo le quali due divisioni hanno iniziato a operare all'interno della città principale dell'enclave palestinese, mentre un'altra divisione assedia la città. "Avanziamo verso il centro" di Gaza City, ha confermato un responsabile militare israeliano. Secondo fonti mediche locali, citate dal sito di Haaretz, gli attacchi aerei e di artiglieria hanno già causato la morte di almeno 35 persone in città e il ferimento di oltre 40, mentre decine risultano disperse. Testimoni hanno riferito di migliaia di persone in fuga verso sud, sebbene le uscite dalla città fossero bloccate e molti residenti abbiano trascorso la notte in strada, temendo che le loro case fossero colpite. La via di fuga, lungo Sala-al-Din Street nella parte meridionale della Striscia, sarà aperta da oggi a mezzogiorno fino a venerdì a mezzogiorno, come annunciato dal portavoce dell'Idf Avichay Adraee in arabo sul suo account X si legge sul Times of Israel. Fino a ora gli abitanti di Gaza hanno potuto lasciare la città solo attraverso una strada costiera, che è stata invasa dal traffico pedonale e veicolare, poiché migliaia di persone hanno cercato di fuggire dalla città verso sud per sfuggire all'imminente offensiva. Salah al-Din, una delle principali arterie interne che conducono al centro di Gaza, è stata utilizzata come principale via di evacuazione durante l'offensiva nella città nei primi mesi di guerra. Secondo una recente stima dell'Idf, circa 400.000 palestinesi hanno finora evacuato la città di Gaza verso altre zone della Striscia. Si stima che circa 1 milione di palestinesi risiedessero nella città di Gaza prima che l'esercito israeliano iniziasse a prepararsi per una grande offensiva contro Hamas nella zona. Negli ultimi giorni, il ritmo delle evacuazioni è aumentato fino a raggiungere decine di migliaia di persone al giorno, secondo le stime dell'esercito, che sono generalmente più elevate di quelle fornite dalle Nazioni Unite. Secondo alcuni media, alcuni legati ad Hamas, le forze israeliane hanno continuato a bombardare la città e altre parti della Striscia durante la notte, ferendo o uccidendo diverse persone. Le notizie non possono essere verificate immediatamente. Secondo quanto riferito, veicoli senza conducente imbottiti di esplosivo sono stati fatti esplodere nel quartiere nord-occidentale di Tel al-Hawa e nella parte meridionale della città. Sono stati segnalati anche attacchi aerei e colpi di artiglieria in diverse zone alla periferia della città. Al riguardo non ci stati commenti da parte dell'Idf. Israele nel frattempo ha negato l'ingresso a due deputati laburisti britannici che avevano in programma una missione in Cisgiordania con un gruppo organizzato dal Council for Arab British Understanding. Simon Opher e Peter Prinsley avrebbero anche dovuto incontrare diplomatici britannici e attivisti per la difesa dei diritti umani in Israele, rende noto il Guardian. Obiettivo della missione era quello di "consentire ai deputati di testimoniare il lavoro cruciale di operatori umanitari e medici di diverse organizzazioni inclusa Medical Aid for Palestinians nei territori della Cisgiordania". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Gaza City, prosegue l’avanzata: Israele apre seconda via di fuga per i residenti
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