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Parenzo: “Israele si conferma grande democrazia, decisivo ruolo paesi arabi”

(Adnkronos) – ”Per arrivare a questo accordo il ruolo determinante e decisivo è stato quello di Trump e dei paesi arabi, infatti questo accordo di pace porta tre firme: quelle di Donald Trump, di Benjamin Netanyahu e ovviamente dei paesi arabi’. Così David Parenzo all’Adnkronos, sull’accordo tra Israele e Hamas sul piano di pace per Gaza. ”Io già tempo fa dicevo che il Medio Oriente, nonostante il 7 ottobre, è più sicuro di venti anni fa perché prima il mondo arabo era contro Israele – continua – Israele ha dimostrato negli anni, non solo di volere la pace, ma anche di saperla costruire e guarda caso anche questa volta a costruire la pace è un uomo del Likud. Il primo uomo del Likud è stato Menachem Begin che fece la pace con l’Egitto, il secondo venti anni fa fu Ariel Sharon che fece il ritiro unilaterale da Gaza e ora il terzo uomo che si iscrive nella schiera dei suoi predecessori è proprio Netanyahu”.  

”In Israele, se ci sarà l’uscita dal governo di Ben Gvir e Smotrich – spiega Parenzo – si apre una stagione nuova che potrebbe rivedere come protagonista Netanyahu ma questa volta con una vasta maggioranza di centro e addirittura delle forze della sinistra israeliana. Il Medio Oriente si conferma un grande laboratorio e Israele una grande democrazia. Bisogna sottolineare l’importanza dei paesi arabi che sono stati determinanti nella costruzione di questo nuovo equilibrio – ribadisce – la grande novità nelle prossime ore è se Israele farà rapporti ‘be to be’ con la Siria e questo è un elemento fondamentale perché vuol dire che il processo di stabilizzazione del Medio Oriente è in atto. Per il dramma di Gaza e la sua ricostruzione il ruolo centrale politico ce l’avranno i paesi arabi e i pezzi non corrotti della Autorità Nazionale Palestinese”. 

”A me la cosa che più mi ha colpito oggi è vedere le immagini dalla piazza degli ostaggi di Tel Aviv che si abbraccia tutta insieme – prosegue il giornalista – laici e religiosi, un paese che prima era diviso ora invece è unito dal fatto che stanno tornando gli ostaggi e purtroppo anche i cadaveri delle persone che sono state trucidate da Hamas. Ora la cosa divertente sarà vedere cosa succederà qui – dice Parenzo – sono curiosissimo di sapere cosa dirà l’Albanese. Adesso il contro racconto che stanno tentando di fare è quello di dire che si è arrivati alla pace grazie alla Flotilla e grazie alle piazze, questo significa vivere su un altro pianeta. Vediamo per cosa andranno a manifestare ora. L’unico rischio è che l’Albanese rimanga senza lavoro – conclude lanciando una stoccata alla Relatrice Speciale dell’Onu – magari troverà una candidatura, chissà…”. (di Alisa Toaff)  

 

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webinfo@adnkronos.com (Web Info)

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