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Luca Telese bacchetta Francesca Albanese. Il giornalista, conduttore di In Onda su La7, stigmatizza le dichiarazioni della relatrice Onu per i territori occupati sulla senatrice Liliana Segre. “Ho letto con sconcerto le parole di Francesca Albanese contro Liliana Segre, definita non attendibile perché il dolore per ciò che ha vissuto nel lager la rende “poco lucida” ed emotivamente “legata ad Israele”. Trovo folle la metafora del malato di cancro che non potrebbe essere attendibile quando parla del cancro (il genocidio) perché solo l’oncologo (cioè lei, la Albanese) può parlare del cancro”, scrive Telese sul suo profilo X.
“Ovviamente sbaglia la Albanese come sbagliano gli azzeccagarbugli filo Netanyahu che in questi giorni usano le carte bollate per difendere le atrocità di Israele. Altrimenti una giornalista (Hannah Arendt) non avrebbe potuto scrivere ‘La banalità del male’. E il più grande narratore italiano del Novecento – Primo Levi – nulla potrebbe dire sull’Olocausto”, prosegue il giornalista. “In primo luogo perché (teorema Albanese) ‘poco lucido’ in quanto sopravvissuto. E poi “non competente” sul piano professionale. Come tutti sanno, nella sua vita, Primo Levi era un chimico”, conclude Telese.
Albanese è stata protagonista di un ‘caso’ nella puntata di In Onda di domenica sera. Albanese, che avrebbe dovuto lasciare lo studio attorno alle 21 per un altro impegno, si è alzata improvvisamente ed ha abbandonato la trasmissione di scatto mentre un altro ospite, Francesco Giubilei, si diceva d’accordo con la posizione espressa dalla senatrice Segre sulla definizione di genocidio e sul dramma di Gaza. Nelle ultime ore, Albanese è stata ‘redarguita’ anche da Enrico Mentana. Il direttore del Tg La7 ha respinto al mittente le accuse mosse nei confronti delle tv italiane, ritenute colpevoli di censurare ciò che accade nella Striscia.
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