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Witkoff e Kushner in Egitto per colloqui su Gaza. Media: “Possibile fine prima fase piano pace entro venerdì”

(Adnkronos) – L’inviato del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, e il genero e consigliere per il Medio Oriente, Jared Kushner, sono arrivati a Sharm el Sheikh, in Egitto, per partecipare ai colloqui indiretti tra Israele e Hamas volti a raggiungere un accordo di cessate il fuoco a Gaza. Lo ha reso noto Barak Ravid di Axios. 

 Witkoff e Kushner sono stati gli ideatori del piano in 20 punti di Trump, che prevede, tra le altre condizioni, un ritiro graduale di Israele e il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti entro 72 ore dall’inizio di una tregua. 

Il tycoon li ha incontrati martedì, prima della partenza ha riferito Axios, precisando che Witkoff e Kushner hanno fatto il punto sulle trattative in corso a Sharm el-Sheikh nel corso di una riunione allargata anche al vice presidente Jd Vance, al segretario di Stato americano Marco Rubio, e al capo di gabinetto, Susie Wiles. 

Intanto Trump ha dichiarato che esiste una “reale possibilità” di un accordo di pace a Gaza, mentre i negoziatori di Hamas e Israele hanno tenuto colloqui indiretti nel secondo anniversario dell’attacco del 7 ottobre. “C’è una reale possibilità che possiamo fare qualcosa”, ha detto Trump ai giornalisti nello Studio Ovale parlando insieme al primo ministro canadese Mark Carney e aggiungendo che anche i negoziatori statunitensi sono coinvolti nei colloqui. 

“Abbiamo molto potere, faremo tutto il possibile per garantire che tutti aderiscano a questo accordo”, ha aggiunto, rispondendo a una domande sulle garanzie che eventualmente possono essere attuate affinché, in caso di accordo, Israele non riprenda l’offensiva nella Striscia di Gaza dopo il rilascio degli ostaggi israeliani. 

Hamas dal canto suo chiede la restituzione, nell’ambito dei negoziati in corso in Egitto per il rilascio degli ostaggi, dei corpi di Yahya Sinwar, l’ideatore dell’attacco del 7 ottobre, e di suo fratello Muhammad, anch’egli eliminato dopo aver assunto il ruolo di leader dell’organizzazione nella Striscia di Gaza secondo il Wall Street Journal, che cita mediatori arabi, sottolineando che si tratta di una richiesta che Israele ha già respinto in passato. 

Secondo quanto ha detto il principale negoziatore del gruppo islamista, Khalil El-Hayya, Hamas “vuole garanzie dal presidente Donald Trump e dai Paesi sponsor che la guerra finirà una volta per tutte”. “Non ci fidiamo dell’occupazione, nemmeno per un secondo”, ha dichiarato al media egiziano Al-Qahera News, riferendosi a Israele. “L’occupazione israeliana nel corso della storia non mantiene le sue promesse, e lo abbiamo sperimentato due volte in questa guerra. Pertanto, vogliamo garanzie reali”, ha continuato, accusando Israele di aver violato due cessate il fuoco nella guerra in corso. 

internazionale/esteri

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

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