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Call center Konecta, a rischio 106 posti lavoro a Livorno

Solidarietà Comune di Livorno. Sindaco Salvetti: "Fondamentale intervento Governo nazionale". Assessore Simoncini incontra sindacati. Sindacati: "Crollo volumi traffico committente Tim". Sciopero nazionale

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LIVORNO – Call center Konecta, a rischio 106 posti lavoro a Livorno
Call center Konecta, solidarietà del Comune di Livorno, sindaco Luca Salvetti, ai lavoratori del call center Konecta che oggi hanno partecipato allo sciopero proclamato a livello nazionale per tutti gli operatori dei call center che operano in appalto per Tim“.
Sciopero nazionale lunedì 18 marzo proclamato da Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil per l’intera giornata lavorativa di tutti gli operatori dei call center che lavorano in appalto per Tim (Konecta, Abramo, Ennova, Gruppo Distribuzione, ecc).
Come sottolineano i sindacati “I 106 posti di lavoro degli operatori del call center Konecta sono a rischio a causa del crollo dei volumi di traffico inviati dal committente Tim. La situazione è molto grave sia per il call center Konecta (ex Comdata) di Livorno – che per Tim gestisce il servizio di assistenza clienti 187 – sia per tutte le altre aziende di call center del resto d’Italia che operano in appalto per Tim per un totale di circa 5mila lavoratori coinvolti”.
Sindaco Luca Salvetti: “Alta l’attenzione del Comune di Livorno per la situazione dei 106 dipendenti del Konecta, il call center della Tim che ha sede a Livorno, per i quali le organizzazioni sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil hanno espresso preoccupazioni per la tenuta dei posti di lavoro: nei giorni scorsi, l’assessore al Lavoro Gianfranco Simoncini ha incontrato  le organizzazioni sindacali, così come ha partecipato al tavolo di crisi che è stato aperto in Regione con i sindacati e ad un incontro con l’azienda.
“Negli anni le amministrazioni di Livorno e Collesalvetti hanno operato per salvaguardare la presenza di questo call center. Oggi è fondamentale un intervento del Governo nazionale per tutelare tutti quei lavoratori che operano alla commessa Tim, sia quelli di Konecta che in Italia sono circa 5-600 sia quelli che lavorano negli altri call center. Senza un impegno nazionale c’è il rischio che si creino problemi occupazionali”.
Poi Salvetti: “Nel momento nel quale esprimiamo piena solidarietà allo sciopero dei lavoratori e garantiamo un impegno pieno per quanto riguarda la tutela dei lavoratori che operano nei Comuni di Livorno e di Collesalvetti vogliamo ribadire un appello forte, che abbiamo condiviso anche con la Regione Toscana, al Governo. Perché assuma in prima persona la tutela di tutto la massa di lavoro collegata ai call center che operano per Tim che oggi potrebbero trovarsi in grandissima difficoltà”.

 

Segreterie provinciali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil: Le scelte operate dal governo in carica che ha deciso di smembrare la storica Tim in due società distinte che si occuperanno rispettivamente dei servizi telefonici (Servco) e delle infrastrutture di rete (Netco), oltre ad essere una scelta unica nel panorama europeo, sta creando esuberi diretti ed indiretti, mettendo a rischio realtà lavorative e favorendo i profitti finanziari di Kkr , fondo finanziario interessato all’acquisto della futura società Netco.

Per i 106 dipendenti, tutti operativi in telelavoro (solo una piccola parte di essi lavora presso la sede locale dell’azienda in via Firenze), che fino a pochi anni fa lavoravano al call center di Guasticce di via Spagna, la società Konecta, per tamponare il pesante calo di volumi di traffico ha fatto prima partire la richiesta di smaltimento ferie e permessi e nelle ultime ore ha comunicato la richiesta di Fis (ammortizzatore sociale di settore)”.

“La situazione si sta facendo sempre più critica, sia a Livorno che nel resto d’Italia. Le difficoltà del settore sono note da tempo, ma è evidente che un calo così drastico del traffico telefonico non può che essere conseguenza di una deliberata scelta di Tim, fatta all’ unico scopo di ridurre le spese senza considerare né i contraccolpi occupazionali dei call center outsourcer né la qualità dei servizi erogati ai clienti.

Il Governo, che ha una importante partecipazione nella compagine societaria di Tim oltre che la responsabilità politica di quanto sta avvenendo nelle telecomunicazioni (Tlc), deve esercitare un ruolo incisivo affinché siano messi in atto tutti i provvedimenti necessari a rilanciare il settore e a tutelare i lavoratori che vi operano con serietà, professionalità e dedizione”.

 

© Riproduzione riservata

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