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Alluvione 2023, il governatore Giani e l’assessore Monni chiedono la proroga dello stato di emergenza

FIRENZE – Alluvione 2023, il governatore Giani e l’assessore Monni chiedono la proroga dello stato di emergenza. Una situazione che permette una maggiore semplicità nelle procedure. 

La necessità della proroga dello stato di emergenza ribadita con forza nell’interesse dei cittadini, 130 milioni di risorse per le opere di riduzione del rischio residuo a fronte del miliardo e oltre richiesto e 1639 ristori alle famiglie destinati a raddoppiare da qui alla fine dell’anno. Sono i temi affrontati questa mattina (28 ottobre) dal presidente Eugenio Giani  e dall’assessora alla protezione civile e difesa del suolo Monia Monni che diventano cruciali alla vigilia del 2 novembre quando, con lo scoccare dell’anniversario dell’alluvione del 2023, decadrà lo stato di emergenza in corso. Diventa quindi fondamentale come hanno sottolineato Giani in qualità di commissario per l’alluvione e Monni, trovare una soluzione prima.

“Lo stato di emergenza – fa presente Giani – è ciò che ci consente di attivare e seguire procedure complesse e molto burocratiche. Del resto – come ha riconosciuto anche la commissione parlamentare attraverso il suo presidente in una recente intervista – nel momento in cui si riesce a ‘oliare’ il sistema, ovvero a rendere più fluido il lavoro degli uffici comunali nella gestione e regolarizzazione delle pratiche, i risultati arrivano. Ad oggi siamo riusciti a liquidare 1639 pratiche, fino a 5mila euro di ristoro ciascuna, che si aggiungono ai 3mila euro già erogati nei mesi successivi all’alluvione del 2 novembre 2023, attraverso una procedura più snella gestita direttamente dalla Regione Toscana. Queste 1639 pratiche potranno più che raddoppiare entro la fine dell’anno. Per questo motivo, interrompere lo stato di emergenza per avviare nuove e diverse procedure – come quelle previste dal piano di ricostruzione – non sarebbe agevole né nell’interesse dei cittadini”.

E sui 130 milioni Giani ha aggiunto: “Abbiamo inoltre individuato, con il supporto dei dirigenti regionali e delle strutture tecniche, gli interventi relativi ai 130 milioni di euro stanziati dal governo lo scorso settembre per le opere di tipo D, ovvero gli interventi di prevenzione e rafforzamento del sistema di difesa del suolo. Avevamo avanzato richieste per un totale di 1 miliardo di euro di opere, ma lavoreremo con questi 130 milioni già disponibili, selezionando gli interventi più urgenti e strategici per la prevenzione. Stiamo quindi compiendo passi importanti, sia sul fronte dei ristori, sia sull’avvio delle opere, con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza in vista dei periodi di più intensa piovosità”. Giani ha specificato che si tratta di interventi diffusi su tutti i territori colpiti: il rafforzamento degli argini, l’abbassamento delle platee del reticolo idrico minore, la sostituzione di ponti per aumentare le luci idrauliche. In molti casi i corsi d’acqua minori sono stati il punto debole dell’alluvione del novembre 2023, e su quelli intendiamo concentrare molti sforzi”

L’assessora Monni ha ulteriormente spiegato: “Il governo ci ha chiesto l’intesa per passare dallo stato di emergenza a quello di ricostruzione, ma per noi non è un passaggio neutro: le due fasi hanno strumenti e procedure completamente diversi. Nello stato di emergenza possiamo intervenire con rapidità ed efficacia, utilizzando le deroghe del sistema di protezione civile per mettere in sicurezza i territori. Chiediamo quindi con forza la proroga dello stato di emergenza, anche perché i fondi assegnati – 130 milioni nazionali e 67 milioni del Fondo di Solidarietà Europea – non sono ancora pienamente disponibili e sono comunque molto inferiori al miliardo di fabbisogni stimato. Abbiamo dovuto fare scelte dolorose, concentrandoci sulle priorità assolute. Le interlocuzioni con il governo sono aperte e stanno procedendo positivamente. Crediamo che si arriverà a una soluzione condivisa, capace di garantire le risposte più rapide ed efficaci per aumentare la sicurezza delle nostre comunità”

Il punto sugli interventi

Nel quadro dello stato di emergenza sono state attuate le misure previste dalle lettere a), b) e c) dell’art. 25 del Codice della protezione civile (D.Lgs. 1/2018), relative al soccorso alla popolazione, agli interventi di somma urgenza e al sostegno immediato a privati e imprese.

Per quanto riguarda gli interventi di tipo a), il 97,8% delle opere è già concluso, per un importo complessivo di oltre 4,2 milioni di euro. Gli interventi di tipo b), relativi alle somme urgenze, contano 1.171 opere, di cui oltre il 96% già concluso, per un valore totale di 85,3 milioni di euro, con 46,6 milioni già liquidati. Completato anche il 94% degli interventi ulteriori di tipo b), per un importo di 32,4 milioni di euro. Sostegni a cittadini e imprese

Sul fronte dei contributi economici

6.940 domande di privati ammesse, di cui 2.948 rendicontate e 1.639 liquidate (528 in fase di verifica); 2.519 domande da attività economiche e produttive, di cui 826 rendicontate e 666 liquidate; 271 domande da aziende agricole e 53 dal comparto pesca.
Con l’Ordinanza n. 1158 del 29 agosto 2025 del Capo Dipartimento di Protezione Civile è stata avviata la nuova procedura per ulteriori contributi a favore di privati e imprese, con scadenza il 7 novembre 2025.

Prossime fasi e risorse disponibili

Non sono ancora partiti gli interventi di tipo d), relativi alla riduzione del rischio residuo, poiché le risorse – 131 milioni di euro su un fabbisogno di oltre un miliardo – sono state stanziate solo a settembre 2025. Il commissario si è già attivato con i soggetti attuatori per presentare un primo elenco di opere urgenti entro il mese.

Scarica qui l’elenco delle opere prioritariamente finanziabili

REDAZIONE

© Riproduzione riservata

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