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Disabilità in Toscana, numeri in aumento. Dati Istat

Disabilità in Toscana, numeri in aumento. Dati Istat.

Sono circa 200mila le persone con disabilità in Toscana secondo i dati Istat.

Una quota tendenzialmente in aumento secondo quanto emerge dal settimo Rapporto sulle disabilità in Toscana, curato dall’Osservatorio sociale regionale.

Rapporto presentato a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede presidenza Regione Toscana.

 

Disabilità in Toscana, numeri in aumento. Dati Istat
Disabilità in Toscana, numeri in aumento. Dati Istat

La tendenza all’aumento, illustra Regione Toscana, è confermata dai dati sull’afflusso agli uffici preposti. Nel 2021 le commissioni competenti hanno certificato oltre 10.173 nuove persone con disabilità (di cui 3.844 con gravità). I servizi sociali hanno aperto 789 nuove cartelle. Nelle scuole dell’obbligo si sono iscritti 787 nuovi alunni con disabilità.

Complessivamente per questo ambito la spesa sanitaria nel 2021 è stata di 135 milioni.

Assessore regionale politiche sociali Serena Spinelli: “Questi e gli altri dati del rapporto rappresentano un aiuto prezioso per sviluppare nel modo migliore attività e servizi rivolti alle persone con vari tipi di fragilità. Come Regione siamo costantemente impegnati. A stretto contatto con le Asl, i servizi sociosanitari degli ambiti territoriali, gli operatori, le professioni e il mondo del terzo settore. Per una presa in cura delle disabilità che sia sempre più basata sulla centralità della persona e sulla capacità di dare risposte integrate, tenendo insieme i bisogni e i diritti. La persona non è la sua disabilità, ma un insieme fatto di desideri e aspirazioni, di capacità e potenzialità, che il sistema dei servizi ha il compito di supportare e dare l’opportunità di esprimere”.

I numeri del rapporto

Secondo gli ultimi dati Istat, risalenti al 2021, sono quasi 200mila le persone con disabilità in Toscana. L’istituto nazionale di statistica considera con disabilità le persone che dichiarano di avere limitazioni gravi nelle attività svolte quotidianamente da almeno 6 mesi, per motivi di salute. A tali numeri sono da aggiungere gli ospiti con disabilità o non autosufficienti dei presidi residenziali socio assistenziali e socio sanitari, stimati in circa 15.000 persone.

Il quadro statistico generale delle persone con disabilità nella nostra regione, così come presentato dall’Osservatorio sociale regionale, è il frutto di più fonti informative.

Secondo l’ Inps le prestazioni pensionistiche erogate a persone con disabilità sono circa 240.000, mentre sono 53.000, per esempio, i titolari di rendite dirette per infortuni sul lavoro o malattie professionali pari all’1,55% della popolazione (dati Inail).

Il dato dell’Osservatorio sociale regionale, che si basa sulle persone che risultano effettivamente in carico al servizio sociale professionale: nel 2020 sono state, nella fascia 0-64 anni, 31.625 persone.

Per quanto riguarda invece l’ambito scolastico, in Toscana, gli alunni con disabilità nell’anno scolastico 2022-2023 sono stati oltre 18.000, pari al 3,6% del totale della popolazione scolastica. I posti di sostegno attivati nello stesso anno scolastico sono stati oltre 14.000.

Infine, per quanto riguarda l’accesso al lavoro, i soggetti con disabilità iscritti al collocamento mirato hanno superato quota 40.000.

Il rapporto ha prodotto anche una analisi sul servizio “Dopo di noi”. Il percorso per favorire l’autonomia, il benessere e la piena inclusione sociale delle persone con disabilità grave. Mediante interventi di accompagnamento per l’uscita dal nucleo familiare e di supporto alla domiciliarità.

Al 31 dicembre 2022, sono state 1.808 le persone che hanno presentato richiesta di ammissione ai progetti finanziati dal fondo. Con un aumento del 2% rispetto all’anno precedente. Di queste, 1.666 hanno soddisfatto i requisiti di accesso e 1.416 sono state inserite nei progetti dopo aver completato una valutazione multidimensionale.

 

Serena Spinelli: I percorsi devono essere costruiti insieme alle persone e alle famiglie, nella prospettiva di andare avanti anche quando il supporto di queste non c’è più, coinvolgendo tutti i soggetti in campo e l’intera comunità nella presa in cura delle fragilità. Non è la persona con disabilità che deve adattarsi, ma la società che deve farlo, per garantire la possibilità di realizzare il proprio progetto di vita.

Per questo abbiamo voluto anche aprire la riflessione verso una prospettiva ancora più avanzata, nella quale al concetto di inclusione subentra quello di una piena e paritaria coesistenza tra tutte le diversità, che ci porta a inquadrare ancora nuovi obiettivi e modalità di intervento. Un passaggio che non riguarda solo le persone con disabilità, ma tutti e tutte, in un’idea di comunità da costruire insieme”.

Anna Maria Celesti, delegata Anci Toscana per il Welfare: E’ necessario un cambio di prospettiva per un ulteriore miglioramento del nostro stato sociale e dei nostri servizi. Finora c’è stata una buona capacità di fare assistenza, ma poca capacità di fare comunità: ed è su questo che bisogna lavorare. La coprogettazione è ormai una prassi consolidata nei nostri territori, ma ora dobbiamo accompagnarla con una coprogettazione che coinvolga tutta la comunità, tutti gli attori, compreso il terzo settore. Solo così potremmo dare nuove risposte, anche rispetto alla maggiore consapevolezza, accettazione e fiducia da parte delle famiglie. Per arrivare finalmente a sperimentare quella ‘centralità della persona’ che è indispensabile nei percorsi assistenziali, socio assistenziali e sociosanitari ”.

 

© Riproduzione riservata

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