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Firenze e Pisa tra le città italiane con più furti in abitazione

FIRENZE – Circa 14,5 milioni di italiani, il 28,6% della popolazione, ha subito almeno un furto in casa nel corso della propria vita. È quanto emerge dal quarto Rapporto dell’Osservatorio Censis-Verisure sulla sicurezza della casa, presentato oggi a Roma, intitolato La sicurezza al servizio degli italiani, realizzato con il contributo del Servizio analisi criminale del ministero dell’interno.

Numeri in crescita nei grandi centri

Nel 2024 sono stati denunciati 155590 furti in abitazione (+5,4% rispetto al 2023) e 1891 rapine (+1,8%).

Tra i comuni capoluogo, Roma guida la classifica con 8699 furti, seguita da Milano (3.152), Torino (2024) e Firenze (1803).

Se si considera l’incidenza rispetto alla popolazione, Pisa è al primo posto con 75,7 furti ogni 10.000 abitanti, davanti a Modena, Bolzano, Udine e Verona.

Paura e prevenzione

Il furto in casa resta il reato che più spaventa gli italiani, citato dal 59% degli intervistati (era il 48% l’anno scorso), nonostante i dati del primo semestre 2025 mostrino un calo di furti (-8,6%) e rapine (-11,6%).

Gli italiani si dimostrano pragmatici e consapevoli: l’88,8% ritiene che la sicurezza sia una responsabilità condivisa tra Stato, aziende e cittadini, e l’88,9% possiede già almeno un dispositivo di protezione domestica.

La porta blindata è presente nel 65,3% delle abitazioni, il videocitofono nel 35,1% e la serratura elettronica nell’11,1%. Il 69,2% evita di postare sui social durante le vacanze, mentre il 53% avvisa i vicini e il 45,6% affida la simulazione di presenza a qualcuno di fidato.

Violenza domestica e sicurezza

Il 2024 registra un aumento dei reati di genere: 28.896 maltrattamenti, 20.289 atti persecutori e 6.831 violenze sessuali, per la maggior parte (97,4%) subite da donne, spesso all’interno della propria abitazione.

Un fenomeno che evidenzia come la sicurezza domestica non sia solo protezione dai ladri, ma anche tutela dalla violenza familiare.

Quasi 5 milioni di italiani possiedono armi da fuoco e metà della popolazione ritiene legittimo sparare a un intruso in casa. Il 50,9% auspica la creazione di ronde cittadine.
Gli esperti avvertono: la sicurezza non può trasformarsi in un fattore di conflitto o disuguaglianza sociale.

Il 59,7% degli italiani desidera un sistema di allarme ma lo ritiene costoso, percentuale che sale al 70,9% tra i meno abbienti. Solo il 39,5% conosce il bonus sicurezza. Il 79,6% chiede soluzioni personalizzate e il 75,3% vuole essere accompagnato da esperti nella scelta e gestione dei sistemi di protezione.

Il Rapporto conferma che la sicurezza domestica è una priorità per gli italiani, non solo contro i furti, ma anche contro la violenza e la percezione di insicurezza. La strada è chiara: informazione, prevenzione, tecnologia e supporto professionale sono le armi migliori per proteggere le proprie abitazioni e la comunità.

REDAZIONE

© Riproduzione riservata

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