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Giani bis, Mia Diop parte da capannone confiscato a mafia: “Il mio lavoro da vicepresidente comincia da qui”

Mia Diop, Pd, livornese, a Donoratico, provincia di Livorno, con Sandra Scarpellini, Pd, sindaca Castagneto Carducci, presidente Provincia di Livorno, e Alessandro Franchi, già sindaco Rosignano Marittimo 2009-2019, neo consigliere regionale, nonchè segretario federazione Pd Livorno. Con l’assessora Jessica Callaioli, rappresentanti di Libera e la cooperativa sociale ConVoi.
Un capannone, aveva spiegato allora lo stesso Giani con Stefano Ciuoffo, assessore regionale legalità nel primo mandato Giani, confiscato e riqualificato per ospitare una mensa con cucina per produzione e distribuzione di pasti per le persone fragili, una lavanderia, due camere con bagno da destinare ad esigenze di prima accoglienza, infermeria e aula didattica.
Mia Diop in giunta Giani bis con deleghe cooperazione internazionale, pace, cultura della legalità e partecipazione, recupero dei beni sottratti alla mafia, Urp, cittadinanza attiva e cooperative di comunità.
Diop: “La lotta alle mafie non è solo contrasto: è trasformare i beni sottratti all’illegalità in luoghi che tornano a servire le persone. Per questo il mio percorso da vicepresidente della Regione Toscana inizia da Donoratico, dove un capannone industriale – un tempo nelle mani della criminalità organizzata – è stato recuperato e restituito alla comunità grazie al lavoro del Comune, delle realtà sociali del territorio e della Regione.
Qui presto nasceranno una mensa, una cucina e servizi di accoglienza per chi è più fragile.
Il mio impegno sarà questo: far crescere un modello in cui legalità, giustizia sociale e partecipazione camminano insieme, trasformando ciò che era illegalità in una risorsa vera per le comunità toscane”.

Poi: “Abbiamo visto cosa significa restituire un bene sottratto alle mafie alla propria comunità. Questo capannone torna a essere un luogo utile, aperto, capace di offrire dignità, accoglienza e servizi. È la dimostrazione che la legalità si costruisce ogni giorno, trasformando spazi di illegalità in opportunità sociali. Continueremo su questa strada: sostenendo i Comuni, accompagnando i territori e facendo in modo che ogni bene confiscato diventi un presidio di diritti e partecipazione”.

Quindi: “Volevo che il mio primo giorno sul territorio fosse qui. È il luogo che meglio racconta il senso delle deleghe che mi sono state affidate: legalità, beni comuni, comunità”.

Un ringraziamento a Ciuoffo: “Ha costruito un percorso solido che oggi possiamo portare avanti e rafforzare. Le politiche sui beni confiscati funzionano quando c’è continuità, responsabilità e collaborazione”.

Alessandro Franchi: “Spesso dai territori nascono storie bellissime, che parlano di riscatto, di comunità e di legalità che si fa opportunità.

Si tratta di uno degli interventi più significativi tra i numerosi realizzati sui beni sottratti alla criminalità, che sarà destinato a scopi sociali. Un progetto che, anche grazie alle associazioni di volontariato, mette al centro i servizi per le persone più fragili e che vuole essere un punto di riferimento per iniziative di socialità e partecipazione.
Un luogo che era simbolo di illegalità è stato restituito alla comunità e trasformato in uno spazio polifunzionale dedicato al sociale: una scelta oculata e lungimirante, che guarda ai bisogni reali del territorio. Un modello da replicare e rafforzare in tutto il territorio regionale”.

CINZIA GORLA

© Riproduzione riservata

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