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Inchiesta rifiuti Scapigliato, FdI chiede dimissioni sindaci Pd di Rosignano e Castellina

Inchiesta rifiuti Scapigliato, FdI chiede dimissioni sindaci Pd di Rosignano e Castellina.
Fratelli d’Italia con Marcella Amadio,  dirigente nazionale, Alessandro Bartoli ed Enzo Calderone, direttivo FdI di Rosignano Marittimo, chiedono le dimissioni dei sindaci Daniele Donati e Alessandro Giari.
Daniele Donati, sindaco di Rosignano Marittimo, provincia di Livorno. Rosignano Marittimo Comune di maggioranza Scapigliato srl con quota 83,5%, il resto di Alia Servizi Ambientali.
Alessandro Giari, sindaco di Castellina Marittima, provincia di Pisa, è ex amministratore unico Scapigliato srl
Inchiesta rifiuti Scapigliato, FdI chiede dimissioni sindaci Pd di Rosignano e Castellina
Alessandro Giari, sindaco Castellina Marittima (Foto Comune Castellina Marittima)
Scapigliato srl  si occupa della gestione del polo impiantistico smaltimento rifiuti più grande della Toscana.
Il sindaco di Rosignano Daniele Donati in Consiglio Comunale, su richiesta del Movimento 5 Stelle con il consigliere Mario Settino, nella seduta del 28 novembre: “Rispetto al procedimento già noto e discusso anche in Consiglio Comunale la novità è che è stata fissata al 16 gennaio l’udienza preliminare da parte del gip per valutare la richiesta di rinvio a giudizio. Finalmente è stata fissata questa udienza. Vedremo se l’udienza sarà sufficiente al giudice per valutare gli atti complessivi tra cui la richiesta a carico del sottoscritto o ci saranno ulteriori sviluppi. Ricordo che era stato il sottoscritto a dare comunicazione pubblica al momento in cui aveva ricevuto la comunicazione di conclusione delle indagini. A oggi siamo nella fase successiva a questo atto. Il 16 gennaio vediamo cosa succede”.
Il comunicato di Fratelli d’Italia: “La Direzione distrettuale Antimafia della Procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Rosignano Donati, per sei dirigenti della Società Scapigliato e per il Sindaco di Castellina Alessandro Giari.
I fatti contestati sono gravissimi.
Viene contestato, infatti, che 150 mila tonnellate di percolato sarebbero state riversate in discarica, invece di essere smaltite secondo i canoni.
Il fondame del percolato reintrodotto in discarica avrebbe causato, così, un notevole danno ambientale. Un amministratore dovrebbe sempre adottare il principio di cautela per tutelare il territorio e la salute dei cittadini.
In questo caso, invece, secondo la Direzione distrettuale Antimafia, in nome del risparmio, sarebbero state compiute scelte scellerate”.
Poi Fratelli d’Italia: “Sicuramente, ci saremmo aspettati dal sindaco almeno la convocazione di una sessione straordinaria del Consiglio Comunale per poter dare a tutta la cittadinanza le dovute spiegazioni e i necessari chiarimenti e non le solite frasi di circostanza ed i soliti silenzi.
Si tratta, comunque, di una mala gestione della discarica di Scapigliato, non fosse altro per l’aliquota della Tari applicata che è tra le più alte.
Insomma, oltre il danno, anche la beffa.
Considerata l’intera situazione, e a prescindere dagli esiti del procedimento penale che seguirà il suo corso, c’è una responsabilità politica chiara ed evidente che non può essere ignorata.
Sarebbe, quindi, opportuno che i due sindaci coinvolti nelle indagini ed i vertici di Scapigliato si auto sospendessero.

 

© Riproduzione riservata

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