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Marcia dei trattori, protesta agricoltori in Toscana

Marcia dei trattori, protesta agricoltori in Toscana

Protesta degli agricoltori contro le politiche di settore della Ue in Toscana con 400 trattori martedì 30 gennaio.

Trattori con le bandiere tricolori davanti al casello dell’autostrada A/1 Valdichiana dell’autostrada del Sole, in Toscana, tra Sinalunga (Siena) e Foiano della Chiana (Arezzo).

La manifestazione in modo pacifico, raduna produttori provenienti dal Centro Italia, che hanno schierato i mezzi in un terreno all’esterno dell’autostrada, lungo la viabilità ordinaria.

A Grosseto circa 50 trattori e diversi mezzi pesanti bloccati su un lato della vecchia Aurelia,  strada provinciale 154, per raggiungere il capoluogo dal sud della Maremma.

Un corteo sarebbe dovuto partire  per raggiungere piazza Nassirya, a ridosso delle Mura del centro storico di Grosseto, per un dibattito sulle politiche agricole comunitarie.

Ma non si è svolto perché le autorità prefettizie e le forze dell’ordine hanno spiegato agli organizzatori che avrebbero dato l’autorizzazione per un corteo ridotto, con un solo trattore e alcuni agricoltori a piedi.

Vengono esposti cartelli tipo ‘Incolti sarete voi, no la mia terra’ , ‘Coltiviamo futuro non speranza’. ‘Lottiamo per tutti se falliremo non ci sarà futuro’ , ‘No agricoltura, non cibo no futuro’. Vengono sventolate bandiere tricolori. Ogni agricoltore che arriva al raduno si annuncia con lunghi colpi di clacson. Sul posto personale delle forze dell’ordine, polizia e carabinieri, segue lo svolgimento della protesta.

La manifestazione si ispira a proteste per gli stessi motivi da parte degli agricoltori in Francia e in Germania contro le politiche agricole della Ue, e dovrebbe durare fino al 3 febbraio.

A Grosseto dunque il corteo non si è svolto perché le autorità prefettizie e le forze dell’ordine hanno spiegato agli organizzatori che avrebbero dato l’autorizzazione per un corteo ridotto, con un solo trattore e alcuni agricoltori a piedi.
La vecchia Aurelia  bloccata in entrata a Grosseto perché i manifestanti hanno fermato la marcia dei trattori sulla corsia in ingresso in attesa di poter ricevere l’okay a entrare in città.

C’è un intervento di Cia con un comunicato. “In un momento così critico per l’agricoltura, è evidente che le politiche e le strategie scelte dall’Europa condizionano negativamente questo importante settore. Al direttivo Cia è emerso che ad una Pac da rivedere si sommano altre criticità come le norme sui fitofarmaci (che favoriscono la concorrenza estera), i costi di produzione alle stelle e il margine sempre più esiguo che resta nelle tasche dei produttori. Molti dei quali si definiscono allo stremo delle forze.

Quanto sta accadendo in molti paesi europei, ed anche in Italia, evidenzia che le proteste ruotano intorno ad un unico comun edenominatore. Lo stesso che ha spinto Cia ad organizzare una grande manifestazione a Roma lo scorso 26 ottobre.

Valentino Berni, presidente Cia Toscana: Chiediamo risposte a livello regionale e nazionale. E’ tempo che politica ed istituzioni comprendano le molteplici difficoltà del settore mettendosi a disposizione con politiche adeguate in grado di rimettere al centro l’agricoltura e gli agricoltori. Deve accadere anche a livello europeo, facendosi ascoltare a Bruxelles. Non a caso scopo del Piano nazionale per l’agricoltura presentato da Cia a novembre è accrescere il peso economico e la forza negoziale del settore; incentivarne il ruolo e il presidio ambientale; porre l’agricoltura al centro dei processi di sviluppo delle aree interne. Salvaguardare i servizi e le attività sociali e consolidare la crescita dell’export agroalimentare Made in Italy” 

Cinzia Pagni, presidente Cia Etruria: Contemporaneamente occorre affrontare in modo concreto le grandi emergenze a partire dalla crisi climatica e dalla fauna selvatica senza dimenticare questioni annose come la carenza di manodopera e il tema della semplificazione burocratica. Cia sta proponendo una legge quadro per il riconoscimento del valore delle produzioni delle imprese agricole lungo la filiera, così da garantire l’equo compenso ed incentivare gli accordi di filiera, ed un’altra per il consumo zero del suolo agricolo in modo da impedire nuove cementificazioni o pannelli solari a terra.

Urgente anche la revisione della Pac. Eccessiva burocrazia e l’inapplicabilità degli eco-schemi stanno di fatto penalizzando il mondo agricolo sottraendogli importanti risorse. Ciò che la politica deve capire, cosa che Cia sostiene da tempo, è che l’agricoltura non è il problema ma la soluzione”.

© Riproduzione riservata

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