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Politiche 2022, l’intervista. Andrea Marcucci, Pd: “Noi i più affidabili”

Politiche 2022, Andrea Marcucci, senatore uscente, è candidato del Pd guidato dal segretario nazionale pisano Letta per il Senato della Repubblica nel collegio Viareggio, provincia di Pisa, provincia di Livorno, Massarosa, Camaiore al voto del 25 settembre.

Lucchese di Barga, imprenditore, Andrea Marcucci è stato sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali nel Governo Prodi II  da maggio 2006 a maggio 2008 nonché capogruppo Pd in Senato nell’ultima legislatura prima della svolta al femminile voluta da Letta.

Senatore Marcucci, i sondaggi prima del black out elettorale davano il centrodestra in vantaggio. Il suo è tra i collegi considerati contendibili col centrodestra. Quale è la sua percezione dopo una campagna elettorale molto intensa?

“Credo che tutti i collegi siano in realtà contendibili. Il trend è positivo. La percezione è che ci sia in corso una reazione del centrosinistra molto positiva. Che il centrosinistra possa farcela. Siamo fiduciosi”.

Ritiene che il voto al M5S sia un voto che attinge all’elettorato di centrosinistra e dunque in termini matematici avvantaggi il centrodestra?

“Il voto dato al M5S o al Terzo Polo è come un voto dato alla destra”.

Perché dare il voto al Pd il 25 settembre?

“Prima di tutto per i nostri valori culturali e politici. I riferimenti culturali di Meloni e Salvini sono ben altri. Perché noi siamo con l’Europa e non contro l’Europa. Perché la destra rischia di isolare il Paese. Perché noi abbiamo attenzione per le fasce più deboli, per le famiglie, per le imprese. Non chiediamo il voto perché ci riteniamo migliori di altri ma perché siamo i più affidabili su almeno tre questioni: l’ancoramento all’Europa, la transizione ecologica e la riforma fiscale: la flat tax, che propone la destra, in Europa non esiste ed è una misura iniqua. Meloni rischia di farci perdere i fondi Pnrr. Ci sono molti equivoci e non detti da parte della destra. Meloni e Salvini hanno posizioni differenti sui temi. L’ultimo è  lo scostamento di bilancio con Lega a favore e FdI no”.

Sul rigassificatore a Piombino lei evidenzia la posizione di no del sindaco Ferrari, FdI, mentre FdI a livello nazionale non è della stessa idea.

“Sul rigassificatore a Piombino fanno finta. Prendono in giro gli elettori. Fanno dire che il sindaco è contrario quando loro a Roma sono d’accordo. Il senatore La Russa a Roma dice sì. E’ un gioco delle parti. Il sindaco dice no e Giorgia Meloni dice sì”.

Il Pd dice sì al rigassificatore nel porto di Piombino.

“E’ interesse nazionale. Con tutte le condizioni di garanzia di sicurezza e rispetto per l’ambiente, investimenti per il porto e per la città e il taglio del 50% in bolletta”.

Lei sostiene che Conte e Salvini siano due facce della stessa medaglia.

“Alcuni provvedimenti, come il reddito di cittadinanza, che ha aspetti positivi ma anche negativi, il decreto sicurezza, arrivano dalla stessa compagine, dallo stesso atteggiamento. L’unica ricetta di Salvini per i giovani è il servizio militare. L’unica ricetta di Conte per i giovani è il reddito di cittadinanza. Per i giovani bisogna puntare sul lavoro”.

Occorre anche un intervento chirurgico in termini di riforma fiscale per quanto concerne il lavoro.

“Abbattere le tasse per il beneficio sia di imprese, sia di lavoratori che così possono percepire uno stipendio più alto”.

Senatore Marcucci lei era considerato renziano. Poi con lo strappo di Renzi è rimasto nel Pd. E’ uno strappo non ricucibile quello tra Pd e Renzi?

“In questa campagna elettorale il Terzo Polo rischia di consegnare il Paese in mano alla destra. Con Renzi non ho condiviso le scelte fatte. Se in futuro loro torneranno a ragionare mi auguro si ricominci a pensare diversamente”.

Vale anche per il M5S?

“In questa campagna elettorale vale anche per loro”.

Lei si è sempre occupato, tra l’altro, di patrimonio culturale. Ci sono le condizioni in termine di investimenti per continuare a farlo per la Toscana e in particolare per i territori per i quali è candidato?

“Se sarò eletto sarò il senatore della Toscana. Per valorizzare, tra l’altro, anche  il Carnevale di Viareggio, Mascagni a Livorno, il patrimonio archeologico di Pisa. La cultura è anche una risposta a esigenze di ordine pubblico. A Pisa c’è un fallimento in termini di sicurezza, che si garantisce anche con la scuola, lo sviluppo, la qualità della vita”.

Crea anche posti di lavoro.

“La cultura con la qualità della vita sono il miglior attrattore del futuro e del turismo”.

Secondo lei non sarebbe opportuno mettere da parte le sanzioni alla Russia e muoversi in termini di diplomazia per la pace?

“L’Italia ha fatto bene a essere dalla parte della democrazia contro gli invasori. Adesso abbiamo bisogno di premier per attivare politiche per la pace, un dialogo di pace per Russia e Ucraina. Sono molto preoccupato perché Giorgia Meloni candidata premier non è in grado di svolgere quel ruolo”.

Senatore Marcucci, il primo impegno che ha in agenda se viene eletto.

“Subito una proposta di legge per vietare le classi pollaio nelle scuole”.

E per il territorio?

“Salvaguardare gli investimenti. L’autostrada verso Roma. Il finanziamento del secondo lotto del raccordo ferroviario su Livorno. L’asse di penetrazione a Viareggio. La Darsena Europa. L’aeroporto di Pisa”.

 

 

 

© Riproduzione riservata

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