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Toscana, stop alla ripresa economica: “Tenuta sociale a rischio”

‘Toscana, la ripresa si è fermata. La guerra spinge inflazione e recessione, la crisi di Governo è un’ulteriore incognita‘: è il focus Ires sull’economia toscana presentato a Firenze nella sede di Cgil Toscana, con la segretaria generale Dalida Angelini, il presidente del centro studi Gianfranco Francese e il ricercatore Roberto Errico.

Il focus registra uno stop dell’economia in Toscana che si configura in “un quadro drammaticamente inedito, per l’Italia come per il resto d’ Europa”, un “quadro congiunturale pesantissimo su cui agiscono fattori esogeni, quali la guerra in Ucraina e la crisi di Governo”.

Per cui “è realistico prevedere che, in assenza di un’adeguata ed orientata azione di Governo, l’ipotesi di un azzeramento della crescita nella seconda metà dell’anno in corso trascini con sé anche un significativo ridimensionamento delle ipotesi di crescita nel 2023″.

Secondo il focus, “Lo scenario dispiegherà i suoi effetti negativi anche sulla Toscana, chiudendo una fase positiva di ripresa che si era realizzata nel 2021 in tutte le province con diversa intensità coerentemente ad una crescita del Pil che si era attestata al 6,9%, in una percentuale superiore alla media nazionale attestatasi al 6,6%. Questa tendenza, marcatamente espansiva, del ciclo economico regionale post pandemico si è interrotta con l’inizio dell’anno in corso e le previsioni attuali sul saldo finale del Pil in Toscana nel 2022, alla luce della situazione anticiclica determinata dalla guerra e dalla crisi di governo, non lasciano spazio all’ottimismo ed alla fiducia”.

Il 2021 “si era caratterizzato anche in Toscana per una ripresa della produzione industriale. Gli ultimi due trimestri del 2021 segnano in particolare per gli avviamenti il ritorno ai livelli pre – crisi. Nel quadro attuale completamente ribaltato, in senso negativo, rispetto al 2021 si è innestata la crisi di Governo che mette in forte discussione il raggiungimento degli obiettivi fissati nel cronoprogramma nazionale del Pnrr. In caso di slittamento della seconda tranche 2022 del Pnrr, la Toscana rischierebbe di perdere circa 1,1 miliardi di euro di investimenti fissi lordi previsti nel 2023 (ipotizzando utilizzo in 3 anni degli investimenti stimati), compreso indotto”.

“Si tratta di una quota pari al 5,4% degli investimenti fissi lordi previsti nel 2023. Inoltre, a fine 2026, un recupero solo parziale della seconda tranche 2022, porterebbe ad una riduzione degli investimenti fissi lordi cumulati 2024/2026 pari a 3,4 miliardi di euro (-4% circa). Infine, l’impatto sul Pil dell’eventuale slittamento è pari a -1 punto di Pil nel 2023 e altri -0,2 punti tra 2024 e 2026”.

© Riproduzione riservata

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