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Costa degli Etruschi, ecco Destination Management Company
Rendere sempre più visibile e appetibile il brand Costa degli Etruschi non soltanto per il settore del turismo balneare, nel quale la zona è già una meta essenziale nel panorama internazionale, ma anche creando pacchetti ad hoc legati a cultura, esperienze outdoor, enogastronomia, sport e benessere. Questo l’obiettivo principale “che ha portato l’Ambito turistico Costa degli Etruschi a dar vita a una Destination Management Company (DMC), che ha il compito di promuovere la vocazione turistica della zona grazie a una rete di destinazione”.
Come si legge in una nota, si tratta di coordinare e far collaborare strutture ricettive, ristoranti, produttori agricoli, musei e associazioni culturali. Stabilimenti balneari, artigiani, professionisti e servizi complementari (guide, associazioni sportive, attività di noleggio mezzi, centri benessere, insegnanti di yoga, ecc). Puntando sull’ideazione condivisa di nuovi prodotti turistici che possano intercettare e soddisfare le richieste dei visitatori.
DMC presente mercoledì 17 gennaio al laboratorio per il cicloturismo di Toscana Promozione. In vista delle attività legate al Tour de France al via il 29 giugno 2024 da Firenze.
Marco Pavoletti, coordinatore Ambito Costa degli Etruschi: “La costituzione di una DMC della Costa degli Etruschi è un passo avanti fondamentale per promuovere in modo corretto e sempre più moderno la nostra zona confrontandosi con le richieste dei mercati nazionali e internazionali. Costruendo un ventaglio di prodotti turistici con proposte aggiuntive o complementari all’offerta balneare. La DMC ha anche l’obiettivo di avviare una rete di collaborazioni tra gli operatori locali così da promuovere la destinazione Costa degli Etruschi in modo unitario ed organizzato”.
Cristiano Pullini, assessore al Turismo del Comune di Castagneto Carducci, capofila dell’Ambito Costa degli Etruschi: “Missione essenziale della DMC è quella di promuovere settori turistici legati all’enogastronomia, alla cultura e alle attività outdoor, che non devono sostituire il tradizionale turismo balneare ma essere complementari, in modo da offrire esperienze complete e di qualità. Ciò permetterà di diversificare il turismo balneare e ampliare la durata della stagione turistica”.