Aumento Irpef Toscana, ok con soli voti Pd. Italia Viva esce da aula.
Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato coi soli voti Pd l’emendamento al bilancio regionale 2024-26, firmato dal presidente della Regione Eugenio Giani. Che aumenta l’aliquota dell’addizionale Irpef dal 2024 “per far fronte al deficit nel settore della sanità per circa 200 milioni di euro”.
Così come coi soli voti Pd il Consiglio regionale della Toscana ha approvato il bilancio di previsione 2024-2026.
Italia Viva di Renzi, che sta in maggioranza non ha partecipato al voto uscendo dall’aula presieduta da Antonio Mazzeo con i due consiglieri Stefano Scaramelli e Maurizio Sguanci. In dissenso con la decisione di presentare l’emendamento che aumenta le tasse regionali.
Voto contrario del centrodestra con Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Voto contrario del Movimento 5 Stelle.
Protesta in aula di Lega Salvini Premier per aumento Irpef Toscana con lo striscione ‘Giù le mani dalle tasche dei toscani’. “Grazie ai soli voti del PD è stato approvato l’emendamento Giani che aumenta l’Irpef. I toscani troveranno sotto l’albero di Natale un bel regalo! Vergogna’.
Eugenio Giani, presidente Regione Toscana, nel suo intervento in Consiglio regionale su aumento Irpef Toscana: “Per tre anni ho resistito, sono riuscito a chiudere il bilancio regionale senza portare nuove imposte. Complessivamente, per la sanità abbiamo una situazione strutturale. Rispetto al fondo sanitario regionale, ogni anno dobbiamo fare i conti, architettare qualcosa per trovare 400 milioni che vanno aggiunti ai 7 miliardi e 595 milioni del Fondo riservati dallo Stato. Anche quest’anno, per circa 200 milioni l’abbiamo fatto con tagli ai vari settori. E per questo ringrazio tutti i miei assessori. Restano da trovare 127 milioni. Li troveremo, abbiamo le idee da attuare nei primi due mesi del 2024. Senza altri 200 milioni almeno, però, non ce l’avremmo potuta fare”.
Giani: “C’è l’intenzione di affrontare i temi della sanità, attraverso una rilettura di una serie di voci. Rispetto all’anno scorso, il lavoro è stato fatto, i nostri conti della sanità hanno visto applicata una logica di contenimento, senza toccare gli aspetti strutturali”.
Su payback: “Avevamo chiesto di utilizzare due annualità su quattro. Sarebbe bastato, ma c’è stata una scelta del Governo della quale prendo atto, anche perché le leggi nazionali nel frattempo non sono cambiate”.
Poi: “Anche sulla voce del ministero del Lavoro avevamo degli arretrati relativi alla sanità sulle annualità ’20-’21-’22 per 54milioni. Abbiamo ancora crediti per 40milioni. Sta succedendo qualcosa che nessuno aveva mai visto. Un Governo che disattende le leggi dello Stato. Fino a 15 giorni fa, mi ero fidato delle parole del ministro. Eccesso di fiducia da parte mia. Questo Governo ha scelto le lobby degli imprenditori dei dispositivi sanitari rispetto al popolo e a mio giudizio ha fortemente sbagliato: la gente se ne accorge e se ne accorgerà. Segue una logica di centralizzazione dei poteri, l’ho detto anche dal palco di Atreju.
Intanto, per i territori colpiti dalle alluvioni, noi mettiamo 25 milioni, il Governo al momento ha messo 5 milioni. Sfido a vedere se arriveranno prima i 5mila euro dalla Regione o quelli dello Stato e vedremo quando arriveranno quelli dello Stato”.
Giani: “Le spese per i dispositivi sanitari sono alte, perché abbiamo un sistema pubblico. Ho la sensazione che qualcuno ci voglia portare a ricorrere al privato. Ma io preferisco il sistema sanitario pubblico. Andate a vedere, quando arriva il Covid, quanti morti ci sono in Lombardia e quanti in Toscana. Ho ricevuto una lettera intersindacale dalla dirigenza Toscana di medici, veterinari e dirigenti sanitari, che esprime contrarietà alla soluzione dell’addizionale. Presentano una serie di suggerimenti in dieci punti, li incontrerò subito. Propongono di razionalizzare la rete ospedaliera: con me presidente non chiuderemo neppure un ospedale”.
Ancora Giani: “L’obiettivo è ridurre le aliquote applicate quest’anno. Dobbiamo avvicinare quegli 8 miliardi di cui abbiamo bisogno ogni anno ai 7miliardi e 595 milioni del fondo sanitario regionale. In modo che quel gap non sia ancora di 400 milioni. Sono assolutamente convinto che attraverso tutta una serie di misure possiamo trovare il modo di ridurre già dall’anno prossimo il carico fiscale sulle persone. Non dico eliminarlo, ridurlo è possibile. Voglio garantire la sanità pubblica. Di fronte al bivio sanità pubblica o smantellamento, ho preferito la dolorosa, impopolare ma per me necessaria scelta di mantenimento. Strada delicata, difficile, stretta, ma si doveva imboccare”.