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Migranti, doppio arrivo in Toscana. Sbarco a Livorno e Marina di Carrara

Ocean Viking a Livorno con 71 persone. Sos Humanity a Marina di Carrara con 64 persone. Ci sarebbero neonati

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Migranti, doppio arrivo in Toscana. Sbarco a Livorno e Marina di Carrara.
Migranti, in arrivo in Toscana due ong. A Livorno sbarca Ocean Viking di Sos Mediterranée con 71 persone a bordo salvate in zona Sar libica. Tra loro cinque donne, una è incinta, e 16 minori non accompagnati.
A Marina di Carrara sbarca Humanity 1 di Sos Humanity con 64 persone salvate, di cui una donna. Tra le persone soccorse ci sarebbero neonati.
Arrivo dei migranti previsto a Livorno nelle prime ore di venerdì 2 febbraio. Arrivo previsto a Marina di Carrara sabato 3 febbraio alle 15.
Sos Mediterranée illustra di aver messo in salvo 71 persone “da un gommone sovraffollato che stava imbarcando acqua”.  Navigazione “verso il porto assegnato di Livorno, distante 1.167 lunghissimi chilometri”.

Sos Humanity in Toscana era sbarcata lo scorso agosto, nel porto di Livorno. Sul salvataggio scrive via social in data 31 gennaio: questo pomeriggio, il nostro equipaggio ha avvistato una barca di legno sovraffollata e non degna di mare in pericolo durante la vedetta. Nessuna delle 64 persone a bordo indossava un giubbotto salvagente.

Il nostro equipaggio ha immediatamente informato tutte le autorità competenti nonché il centro di coordinamento libico di soccorso, che ha risposto solo in arabo.
Meno di un’ora dopo, tutti i sopravvissuti – tra cui anche i neonati – portati a bordo dell’Humanity 1. Erano partiti dalla Libia questa mattina e hanno trascorso l’intera giornata in mare senza le necessarie attrezzature di soccorso o navigazione”.
Sos Humanity scrive via social in data 1 febbraio 2024: “Ancora una volta, ai salvati dal mare è vietato sbarcare il prima possibile. Questa volta è Marina di Carrara: il porto assegnato alle 64 persone salvate ieri dall’equipaggio Humanity 1 è a 1.200 km e a oltre tre giorni dal luogo di soccorso.
Da quando Humanity 1 è entrato in funzione nell’agosto 2022, è stato permesso portare salvataggi dal mare in un porto vicino in Sicilia solo una volta. Questa non è un caso ma una tattica politica che colpisce non solo l’umanità 1 ma l’intera flotta civile.
Invece di assegnare un luogo sicuro vicino, come prescritto dal diritto marittimo internazionale, l’Italia invia sistematicamente navi di soccorso civili nei porti lontani dalla zona di dispiegamento dell’Italia settentrionale e/o orientale – e così le ostacola per salvare più persone dall’angoscia in mare.
Solo nel 2023, i battelli di soccorso hanno perso più di un anno di dispiegamento. Nel 2023 la flotta civile è diventata: assegnati a 20 porti lontani. Sono state 107 le spedizioni di sopravvissuti nei porti lontani. Sono 150.538 chilometri in più percorsi per navi civili di soccorso marino – più di tre volte e mezzo in tutto il mondo. E 374 giorni persi in dispiegamento.
Il viaggio di più giorni nei porti lontani rappresenta un rischio evitabile e una violazione dei diritti fondamentali per chi è stato salvato dal mare e comporta costi aggiuntivi per noi come organizzazioni di soccorso marittimo. Soprattutto significa: meno tempo nella zona di dispiegamento e quindi più morti nel Mediterraneo centrale.
Poiché ciò viola chiaramente il diritto comunitario e internazionale, noi, insieme ad altre Ong, ci lamentiamo contro l’assegnazione sistematica di porti lontani e abbiamo presentato una denuncia alla Commissione europea”.

© Riproduzione riservata

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