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Ha fatto la storia del commercio empolese. Ad Alino Mancini il Sant’Andrea d’Oro

EMPOLI – “Maestro orologiaio, storico artigiano, punto di riferimento per il commercio empolese ed esempio di dedizione al lavoro per le nuove generazioni”. Così si legge nella motivazione ‘breve’ di assegnazione della massima onorificenza di Empoli, il Sant’Andrea d’Oro 2025, nel segno di Alino Mancini, pilastro dell’imprenditoria empolese.

Nel giorno del santo patrono della città, Sant’Andrea ieri (30 novembre) in una Sala Maggiore della biblioteca comunale Renato Fucini di Empoli (via Cavour, 36), gremita tra giovani, meno giovani, grandi e piccini, clienti affezionati di Empoli e non solo, si è svolta una delle cerimonie di conferimento del più importante attestato di benemerenza conferito a quei cittadini che, per impegno e solerte operosità, si sono distinti nel campo della cultura, delle arti, del lavoro in ogni sua espressione, della politica, dello sport e della solidarietà, davvero piena di emozioni.

Presenti, tra gli altri, il proposto don Guido Engels, autorità istituzionali, civili e militari, la giunta comunale, la presidente del consiglio comunale Simona Cioni, consigliere e consiglieri, la commissione pari opportunità di Empoli con la sua presidente Maria Cira d’Antuono.

Ad aprire la cerimonia il video che racconta la storia di ieri e di oggi del Sant’Andrea d’Oro delle passate edizioni con i suoi illustri premiati.

E prima di cominciare, buon compleanno, Alino. Novant’anni di passione per la meccanica (prima dei motorini), per ciò che vale la pena aggiustare e non buttare e far tornare funzionante, grazie alla quale subito dopo scoprì le lancette dell’orologio e i preziosi ed è stato questo passaggio a definire l’inizio di una lunga storia di attività che ad ottobre 2025 ha compiuto 50 anni, festeggiati con tanto affetto in via Segantini.

Nel racconto di una storia di vita di un artigiano che di generazioni in generazioni (non solo familiari ma anche dei clienti stessi) ha lasciato segni’indelebili nelle vite degli altri con i suoi orologi, gioielli per sempr’ ma anche tanta umanità, il sindaco del Comune di Empoli, Alessio Mantellassi ha motivato l’assegnazione del Sant’Andrea d’Oro 2025 ad Alino Mancini con queste parole: “Ad Aladino Mancini, conosciuto come Alino, nato artigiano, cresciuto meccanico e divenuto gioielliere e orefice, fondatore dell’omonimo negozio che quest’anno compie mezzo secolo di attività ininterrotta. È riuscito a tramandare il suo sapere alle generazioni future, si è distinto per aver fatto del suo nome una garanzia di qualità, affidabilità, competenza, esperienza. Non parliamo solo di un autorevole commerciante, ma anche di una persona che ha saputo trasmettere fiducia con i suoi modi pacati e gentili. Come se, oltre a sapere aggiustare gli ingranaggi di un orologio, abbia appreso con il tempo anche quali sono i meccanismi che muovono le persone. Per questo motivo, nell’occasione del 90esimo compleanno, la Città di Empoli è lieta di assegnare il Sant’Andrea d’Oro 2025 ad Alino Mancini: la sostanza di essere empolesi”.

La cerimonia condotta dal giornalista Alessandro Lippi con la solita eleganza e stile ineguagliabili ha regalato al numeroso pubblico, interviste, aneddoti e a cornice, contributi video come a sottolineare l’empolesità di questa bella giornata di premiazione.

Quando sono venuto alla festa per i 50 anni di attività della gioielleria Alino Mancini ho potuto toccare con mano l’affetto che tante generazioni di empolesi hanno manifestato con la loro presenza. Non avevo dubbi sul fatto che la città di Empoli voglia bene al nostro Alino, per tutto quello che ha fatto in questi anni per la comunità. Un uomo che è stato guidato dalla sua passione da artigiano per tutta la sua vita, prima come ricordava la carrellata di testimonianze verso le automobili e poi verso gli orologi e i preziosi. Sono figure che un tempo erano diffuse e ora si stanno via via disperdendo, ma il valore di Alino è anche quello della sua famiglia, che ha raccolto valorosamente il bagaglio di saperi per continuare l’attività fianco a fianco di Alino, fino a oggi e in futuro. Questo è un valore che vogliamo evidenziare con la più alta onorificenza conferita questa mattina, a un uomo che ha fatto la storia del commercio empolese e si è distinto per i suoi modi di fare, pacati e gentili, da chi è sempre vicino alla sua comunità. Una brava persona. Viva Alino!”, queste le parole del sindaco del Comune di Empoli Alessio Mantellassi.

In sala i familiari di Alino, le nipoti Martina e Linda, il bisnipote Edoardo. Un lungo applauso ha accolto Alino che con molta lucidità si è raccontato.

“Non pensavo di meritare questo riconoscimento – ha commentatno Alino Mancini – Io alla fine ho solo lavorato. All’inizio la mia passione è stata la meccanica e tutto cominciò quando da bambino sciupai un orologio. Ricordo che avevo l’influenza ed ero nel lettone di babbo e mamma e sentivo un ticchettio. Lo vidi, lì sul comodino, un orologio che mi incuriosì. Andai in cucina e presi un coltello per aprirlo. Ne rimasi affascinato. La meccanica è stata scoperta e dedizione al lavoro. Iniziai a riparare motorini in via Chiara e lì mi scoprii un armeggione e poi un orologiaio per caso. Dai motocicli alle auto. Lavoravo in un garage. Arrivò un amico che mi mise in testa il go-kart e così cominciai a cercare come realizzarlo e dopo alcune ricerche riuscimmo nell’intento. Poi nacque la pista e tra i nodi e i fili della vita cominciarono le corse da tutte le parti. Poi fui convinto di intraprendere un altro percorso di vita… gli orologi ripararli e scoprire bracciali e collane. Questo sono da novant’anni e un mese. L’orologio meccanico non è finito ed è la precisione. Se devo dire un grazie lo dedico alle mie donne che mi hanno seguito passo passo”.

La figlia Rossella Mancini ha raccontato il padre Alino con dolcezza e commozione: “Ringrazio, a nome di tutta la famiglia, l’amministrazione comunale di Empoli per questo riconoscimento che è un grande motivo di orgoglio. Alino è stato, ed è, un punto di riferimento nel lavoro che proseguiamo da tanti anni lungo il solco da lui tracciato, ma è stato, ed è, soprattutto, un punto di riferimento per i solidi principi che ci trasmette e per i suoi insegnamenti che sono un faro costante per me, per i nipoti e per l’intera famiglia. Credo che questi valori siano stati decisivi per orientare la nostra vita personale e professionale. Approfitto anche per ringraziare tutti coloro (familiari, amici, clienti), che in questi giorni ci hanno manifestato la loro gioia per il premio assegnato ad Alino”.

Gianluca D’Alessio, responsabile Confesercenti Empolese-Valdelsa, ha commentato: “Per Confesercenti è una grande soddisfazione poter festeggiare insieme a Alino e alla sua famiglia questo prestigioso riconoscimento davvero una bella storia, che vede tre generazioni impegnate contemporaneamente in azienda. Dopo la pandemia e la grave crisi economica degli ultimi anni, le piccole botteghe, soprattutto nei centri storici, stanno vivendo momenti di grande difficoltà. Ormai le abitudini di acquisto sono cambiate, quella con le grandi piattaforme on line sembra una sfida impossibile. Invece, i negozi delle nostre città possono giocare ancora un ruolo da protagonisti. Serve un grande balzo in avanti verso un servizio sempre più cucito su misura in base alle esigenze del cliente. Attività come Alino Mancini gioielleria rappresentano la chiave di lettura per tutto il commercio di vicinato. Tradizione, esperienza ma anche innovazione e ricambio generazionale. Una ricetta vincente che siamo sicuri porterà ancora tante soddisfazioni a Alino, al suo staff e a tutto il commercio empolese”.

Rossana Ragionieri, presidente della ProLoco Empoli associazione turistica Aps e autrice del libro Il tempo ritrovato sulla storia e vita di Alino Mancini, nel suo contributo alla mattinata ha dichiarato: “Alino è un giovane novantenne. È un artigiano-artista fin da quando riparava le biciclette in un piccolo laboratorio di via Chiara, dove molti giovanotti si davano appuntamento per seguire con lo sguardo le sue agili mani come in uno spettacolo dal vivo. La vita di Alino, del resto, coincide esattamente con il suo lavoro. Giovanissimo ripara catene e freni, qualche anno dopo si dedica alle automobili; diventa poi un mago nel riparare orologi e far funzionare meccanismi di qualsiasi tipo. È un professionista che si concentra sul cliente e sul problema che gli viene posto. Per questo, forse, e per la fiducia conquistata nel tempo, ci sono collezionisti stranieri che gli consegnano orologi preziosi e li ritirano l’anno seguente, quando tornano in vacanza in Italia, certi di trovarli perfettamente funzionanti. Dal suo banco di lavoro transitano minuscole sfere e microscopici ingranaggi insieme a tutto il percorso della sua vita; tra i meriti c’è anche quello di aver saputo passare il testimone non soltanto alla figlia Rossella, ma anche alla generazione successiva con le nipoti Linda e Martina”.

Negli anni più recenti sono stati insigniti della massima onorificenza: nel 2014 don Renzo Fanfani, compianto prete ‘operaio’, nel 2015 l’imprenditore fondatore del Gruppo Sesa Paolo Castellacci, e nel 2016 il sistema di Protezione civile dell’Empolese Valdelsa. Nel 2017 sono state premiate le associazioni che si occupano di riuso, riciclo e dell’economia circolare e nel 2018 quelle che dedicano la loro attività alla tutela degli animali (Arca Canile, Aristogatti e Ce.T.R.A.S – Centro toscano recupero avifauna selvatica). Nel 2019, la medaglia d’oro col Sant’Andrea è stata assegnata all’ex assessore Sauro Cappelli, per l’impegno profuso nel mantenimento della memoria storica della deportazione nazifascista, nel 2020 agli operatori tutti dell’ospedale San Giuseppe’di Empoli e dell’Asl locale per la lotta contro la pandemia. Nel 2021, l’illustre riconoscimento è stato assegnato, a La Vela Margherita Hack di Avane, all’associazione Plastic Free, ovvero “a tutti i volontari, donne e uomini, che hanno deciso di aderire alla battaglia contro l’abbandono dei rifiuti promuovendo e partecipando alle raccolte di rifiuti abbandonati sul territorio empolese”. Nel 2022 è stato conferito all’associazione Safari Njema esempi preziosi di impegno senza confini; nel 2023 a don Guido Engels e allo scoutismo empolese, due strade di vita di grandi valori umani.

Nel 2024, in occasione del trentennale della massima onorificenza empolese sono stati premiati i BNKR44, il Centro Studi Musicali Ferruccio Busoni, il Cam – Centro Attività Musicali di Empoli e per il teatro, due istituzioni della città: il Teatro Shalom e Giallo Mare Minimal Teatro.

REDAZIONE

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