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San Gimignano, al via anno accademico Polo universitario penitenziario

SAN GIMIGNANO – San Gimignano, al via anno accademico Polo universitario penitenziario.
Inaugurato nella casa di reclusione di San Gimignano l’Anno Accademico 2023/24 del Polo Universitario Penitenziario dell’Università di Siena e dell’Università per Stranieri di Siena.
All’inaugurazione hanno partecipato i rettori dei due atenei senesi Roberto Di Pietra e Tomaso Montanari.
Con Maria Grazia Giampiccolo, direttrice casa di reclusione, i due delegati alle attività del polo universitario penitenziario, professoressa Antonella Benucci e professor Gianluca Navone. Pierpaolo D’Andria, provveditore dell’amministrazione penitenziaria Toscana-Umbria. Ospite  la scrittrice Mariolina Venezia, autrice dei romanzi che hanno ispirato la serie televisiva ‘Imma Tataranni – Sostituto Procuratoreì.
Nella struttura carceraria da anni si tengono le attività didattiche del Polo universitario penitenziario.
Sono stati circa 100 gli studenti che hanno preso parte alle attività didattiche e durante lo scorso anno accademico i primi studenti hanno conseguito il titolo di laurea.
Sottoscritto l’accordo per la gestione del campus universitario. L’atto individua le modalità di accesso agli studi e lo svolgimento delle attività didattiche all’interno dell’istituto penitenziario.
Roberto Di Pietra: “Esprimo piena soddisfazione per la grande crescita del Polo Universitario Penitenziario. Che muovendo dalle prime iniziative degli anni Novanta si è gradualmente radicato in Toscana potendo così contare nell’anno accademico 2023-2024 oltre ottanta studenti e studentesse iscritti ai corsi di studio dell’Università degli Studi di Siena. Le forme di collaborazione tra Atenei stanno dando risultati importanti. Si tratta di un lungo percorso di crescita e, se si vuole, di libertà culturale ancora ampiamente da percorrere e da sviluppare. In questo percorso si inseriscono le iniziative avviate dal professor Gianluca Navone nell’ambito della sua delega al polo universitario penitenziario in collaborazione con gli uffici competenti dell’Ateneo”.
Tomaso Montanari “L’impegno per il Polo penitenziario e per gli allievi e le allieve ristretti e ristrette è per noi di fondamentale importanza. Un impegno antico dell’ateneo grazie alla professoressa Antonella Benucci e a tutto l’ateneo e conosce un salto di qualità grazie al Polo penitenziario della Toscana, alla collaborazione stretta con Unisi e, in questo caso, con l’istituto di Ranza. La nascita di un campus penitenziario consentirà una mobilità maggiore dei ristretti e una intensificazione della programmazione culturale. Che per noi ha un significato particolare perché pensiamo che la cultura sia sempre liberazione e costruzione di una piena umanità. In questo senso lavorare per i ristretti, con i ristretti. Non è una forma di aiuto che noi liberi diamo loro, ma è una forma di aiuto che loro danno a noi, per farci capire fino in fondo il senso liberante e di costruzione dell’umanità che ha la ricerca, lo studio e la cultura”.
L’incontro con Mariolina Venezia , del ciclo “Raccontami”, è stato un’opportunità per esplorare tematiche legate alle esperienze di vita, anche a partire dai personaggi dei suoi romanzi, e al ruolo della conoscenza e dell’educazione anche in contesti penitenziari. Il dibattito è stato coordinato da Antonella Benucci, docente dell’Università per Stranieri di Siena e Delegata per il Polo Universitario Penitenziario, e Alessandro Fo, docente del Dipartimento di Filologia e Critica delle Letterature Antiche e Moderne dell’Università di Siena.  
 

—Cultura ed EventiREDAZIONE

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